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L'ultima sala delle belle arti mette nella galleria del lavoro. Non si può immaginare un più strano cambiamento di scena. Qui tutto è agitazione e strepito. Si vedono le piccole industrie all'opera. C'è un gran numero di banchi circolari e quadrati, che servono insieme d'officina e di bottega, dove lavorano continuamente uomini, donne e ragazzi, in mezzo a una folla di curiosi, che formano una catena non interrotta di grandi anelli neri mobilissimi da una estremit

I quadrati si ottenevano invece dalla linea spiegata, ripiegando le ali all'indentro e ripiegandosi ancora ciascuna met

I cammelli e i cavalli dei convogli vennero legati gli uni agli altri in modo da formare un'ampio cerchio e attorno a essi i sei quadrati si accamparono. La notte era oscurissima. Dense nubi, nerissime come se fossero di pece, si erano accavallate in cielo e correvano come cavalli sbrigliati. Colpi di vento umido, di quando in quando scendevano facendo curvare gli alberi della foresta.

I sei quadrati avevano un gran da fare a tenere testa a quei furibondi che sprezzavano la morte e non chiedevano altro che di colpire. Ne uccidevano cento e ne sorgevano duecento, ne ammazzavano di più e ne sorgevano mille, duemila, cinquemila, ventimila. La strage durò tre ore senza interruzione poi vi fu un po' di sosta.

Una terribile grandinata di palle cadde sugli egiziani, molti dei quali stramazzarono a terra mandando urla dolorose. I sei quadrati vacillarono da un capo all'altro e le linee si ruppero in varii luoghi. Alcune compagnie, côlte da invincibile panico, presero la fuga gettando armi e zaini. Si salvi chi può! urlarono alcuni vigliacchi. Fuoco! s'udì tuonare Hicks pasci

Tutti aspettavano il nemico che aveva silenziosamente circondata la boscaglia e che aspettava il momento propizio per gettarsi sopra i quadrati. Che brutta notte che si prepara, disse O'Donovan. Verremo attaccati? chiese l'almea. Senza dubbio. Con questa oscurit

Cesso da inutil opra, come direbbero i classici; rinunzio a questa fatica da cani, come si dice in volgare. Entriamo, se vi piace, nel gran palazzo di cristallo, detto del Campo di Marte, perchè ne occupa tutto lo spazio, cioè a dire una superficie di quattrocento ventimila metri quadrati.

L'esercito procedeva diviso in sei quadrati, ma assai lentamente, fiancheggiato sulle ali dei basci-bozuk i quali galoppavano nel massimo disordine colle scimitarre in pugno. Ogni soldato aveva la baionetta inastata per essere pronto a respingere i primi assalti degli insorti che non dovevano molto tardare.

Fissava la questione sulla tavola anatomica, la sviscerava, ne faceva sgusciare il nocciolo, lo rompeva coi forti quadrati denti, lo masticava. Voleva il fatto,

"Lo rivedo ho scritto un anno fa, e i lettori mi perdoneranno questa autocitazione lo rivedo in berretto da notte, col collo avvolto da una fascia di lana per la tosse che lo travagliava, con la scatola del rapè in una mano e il fazzoletto a quadrati rossi e azzurri nell'altra, acceso dai ricordi della memorabile seduta. E mi pare proprio di sentirlo parlare tra uno schianto di tosse e l'altro, più roco del solito: Figurati! Il Di Giovanni, con parola elegante e immensa dottrina, sviscera per un'ora, da pari suo, il tema della discussione, e sembra che non lasci più niente da aggiungere: ma si alza il Pitrè, prende il tema da un altro lato, e lo illumina di esempi, di riscontri, di osservazioni argute, rafforzando la tesi sostenuta dal Di Giovanni. Terzo (non rammento chi, ma egli lo nominò) quando il soggetto pareva gi