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Pur vi rivedo ancor, povere stanze, Linde stanzette de la madre mia: Oh, nel mio sen, che folla di speranze, Quando, ricca di sogni, io ne partìa!... Pur vi rivedo ancor, povere stanze. O bianco letto ove dormii bambina, O vaghi fiori, o ninnoli gentili, Soavemente, con virtù divina, Voi mi parlate dei trascorsi aprili; O bianco letto ove dormii bambina!...

"Lo rivedo ho scritto un anno fa, e i lettori mi perdoneranno questa autocitazione lo rivedo in berretto da notte, col collo avvolto da una fascia di lana per la tosse che lo travagliava, con la scatola del rapè in una mano e il fazzoletto a quadrati rossi e azzurri nell'altra, acceso dai ricordi della memorabile seduta. E mi pare proprio di sentirlo parlare tra uno schianto di tosse e l'altro, più roco del solito: Figurati! Il Di Giovanni, con parola elegante e immensa dottrina, sviscera per un'ora, da pari suo, il tema della discussione, e sembra che non lasci più niente da aggiungere: ma si alza il Pitrè, prende il tema da un altro lato, e lo illumina di esempi, di riscontri, di osservazioni argute, rafforzando la tesi sostenuta dal Di Giovanni. Terzo (non rammento chi, ma egli lo nominò) quando il soggetto pareva gi

Ogni volta che ricordo mio padre, lo rivedo come in quel giorno, presso la finestra del suo largo studio, alto, aitante della persona, coi folti capelli brizzolati che gli mettevano una specie di aureola attorno alla fronte, con la barba fluente su l'ampio torace; e mi par di sentirne risonare la parola a scatti, accompagnata da vivacissimi gesti che rivelavano tutta la foga della sua anima forte ed equilibrata.

Rivedo i suoi occhi. Mi guardano ancóra. Sono i tuoi, Mortella; si sono riaperti in te. C’è il suo sguardo dietro il tuo sguardo. Che cosa la mia vita poteva nascondergli? la sua a me. I nostri silenzii erano più chiari dei nostri pensieri. La fatalit

Non tollero piú che tu adoperi un simile linguaggio! Lasciatela andare dove vuole! Lasciatela libera! Io non ti sorveglierò! Finalmente!... Ti ritrovo? Ti rivedo?... Mi credevi morto addirittura? Proprio morto di morte non ti credevo. Mi avevi dimenticato, ecco. Non ti avevo dimenticato. Mi pensavi! Ti pensavo, pensando che non esistevi piú.

Caterina (scoppiando d'ira e di disprezzo, si alza quasi trionfale) Ah, finalmente, ti riveli per quello che sei!... (Affrontandolo, investendolo) E io rivedo, rivedo il bruto in tutta la sua abietta energia! Fui tua, fui tua, , e fui, davvero, una volgare peccatrice, perchè cedetti alla tua brutalit

E le grida di gioia e l'inginocchiarsi a salutare Anfitrite liberatrice, come il mare fosse la patria loro, non hanno d'uopo di spiegazioni. "Dondola, o graziosa Naiade, gli eleganti tuoi fianchi sull'onda Mediterranea. Io ti rivedo commossa con tutto l'affetto dell'anima mia! E perché non amerei te come un'amica? Te, a cui devo tante emozioni, tanti piaceri sublimi! Io ti amo!

Io rimasi . La rivedo ancora fare un gesto così grazioso, così disperato di impazienza! Certo deve aver detto: Dio, come l'è bell, ma come l'è stupid. El capiss no!? Allora io, cretino, meditai come avrei dovuto fare per comunicarle la risposta, che era questa: «Io sono straordinariamente stupìto». Mi posai la mano sulla fronte, e la allontanai con un gesto melodrammatico. «Ah!

Ricordo soltanto che mi sentii preso da un impeto di vigoria e di coraggio, che respinsi bruscamente don Luca e un muratore che volevano impedirmi di afferrare una scala. Ricordo il mio grido: Il piccone! Il piccone! E mi rivedo, come in un sogno, arrampicato alla scala, dar furibondi colpi per scassinare la grata. Il fumo aumentava, mi accecava.

Mia madre, rassegnata, tolse allora da un armadio, che rivedo ancora nella memoria tal quale, tolse una borsa di pelle e la consegnò al mercante con queste parole: Ecco la somma pattuita: cinquanta oncie d'oro. Intendo comperare con questo denaro una fibra viva del vostro cuore pel mio piccolo Yao. Ho messo dieci anni ad ammassare le cinquanta monete che state contando.