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Tina si scosse, ma i suoi occhi non sapevano staccarsi dalla madre: una fiamma vi bruciava e pareva salirle su per la fronte come da un altare di marmo; non disse parola: era così bella in quel momento che anche la signora Cesarina ne rimase colpita. La mamma abbassò la testa. Andiamo.

Quando Tina lo vide alzare la tenda della porta, che dava nel salotto, tornò indietro per fuggire: le sue scarpine non scricchiolarono sul tappeto, girò la maniglia dell'usciolo, e dal corridoio si precipitò alla porta. Dove andate? le gridò la signora Cesarina uscendo dalla cucina.

È la signora Cesarina, disse la signora Veronica cominciando la presentazione: e questa è la mamma. La signora era magra, con tutti i capelli neri e due occhietti rotondi, vividi: vestiva modestamente e mostrava una franchezza, che rendeva anche più dura l'espressione della sua fisonomia.

Siccome non aveva l'ombrellino, sul quale appoggiarsi, si accostò istintivamente al muro: capiva che la febbre le era cresciuta, ma che avrebbe potuto egualmente arrivare alla casa della signora Cesarina. Dopo? Non lo sapeva. I piedi invece le faceano male sull'asperit

Volevo solamente farvi capire che, se consento ad aiutarvi, non vorrei ricevere per contraccambio un cattivo servigio. Ditemi, la ragazza ha davvero solamente sedici anni? Sedici compiti il ventidue dello scorso febbraio. È bella? , , bellina, la vedrete, intervenne la signora Veronica: un po' magrolina, ma questo in lei può piacere di più. La signora Cesarina fece una smorfia.

Signora... mormorò. , , rispose la signora Cesarina senza capire bene perchè acconsentisse, ma vinta da una emozione inesprimibile. Grazie. Ve ne andate così? Torno a letto. Fuori, nella strada, si sentì più sollevata e si mosse lungo il muro a testa bassa, ma il dolore del ventre le diventava più acuto.

Tina si aspettava un nuovo discorso; invece la signora Cesarina si mise a parlare con la mamma delle spese sempre più grosse pel mantenimento della casa. Vedete la mia; ora ve la mostrerò, non è gran cosa, ma si sentiva nell'accento delle parole una compiacenza orgogliosa, e mi costa un occhio.

La signora Veronica le aveva prestato una delle sue camice, una gonna e un paio di calze bianche, la signora Cesarina aveva mandato un paio di stivalini suoi, quasi nuovi, con un abito della serva, di lanetta blu; e però Tina non pareva più la stessa. Silenziosamente si era lasciata pettinare e vestire.

Allora l'altra capì lo sproposito di quelle parole: come mai le erano sfuggite, sapendo che l'interesse della signora Cesarina sarebbe stato appunto nell'impedire a Tina una simile fortuna? Aveva avuto torto un'altra volta, non sapeva parlare. Il contegno di quella donna l'umiliava togliendole persino quanto le era rimasto della sua educazione di altri tempi; nondimeno volle reagire.

La signora Veronica si strinse nelle spalle. Voi per Betta non vi troverete a questo. Non può vivere; non vedete com'è? Ma la signora Cesarina è una indegna: doveva almeno darvi tutti quegli otto franchi. Non ho osato insistere. Vi conosco. Qualche cosa caveremo dal curato; è un buon uomo, bisogna, chiamarlo. Ma è dunque la morte?