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Ma... il volatile occidentale, disse Nancy, per fargli sentire che il suo perdono era completo. , l'ho vista, disse Aldo. Nancy, che stava per mangiare, mise giù la forchetta. Si sentiva male. E allora? Aldo si schiarì la gola, prese un sorso di vino e si asciugò la bocca. E allora... è una vecchia strega abbrutita, disse. Vi fu una pausa. Poi continuò: Ho messo carte in tavola.

SPEZIALE. Mi dice che sua moglie è una macra, brutta come una strega e vecchia; e che la vorrebbe veder tanto sotterra quanto ora sta sovra terra, e che non vede mai giunger l'ora che la morte gli la toglia dinanzi, tanto è ritrosa, superba e fastidiosa e rincrescevole. Ma io l'ho insegnata un'altra ricetta per farla divenir umile e benevole e di buona creanza. SANTINA. E come è questa ricetta?

Come noi aremo dato al corpo il suo bisogno per ristorarlo di quel che continuamente perde e consuma, entreremo nella disputa che ci resta. APISTIO, DICASTE, FRONIMO e STREGA.

AP. Tu hai ridotto benissimo ogni cosa, ma, o buona Strega, hai morti ancora tu dei fanciulli? ST. Assai. AP. Col coltello, o col bastone? ST. Con l'ago, e con le labbra. AP. In che modo?

AP. Credi ch'io voglia attribuirmi d'aver notizia di quello che tanti grandi uomini e dotti affermarono non aver mai potuto pigliare, sapere quel ch'egli si fusse, se alcuni però mai ne presono? FR. Che cosa? e ancora: Gl'interior cavati a viva Strega.

Quella strega della sua mamma sembra vada attorno unicamente per far sapere a tutti la mia disgrazia; parla più di me che di sua figlia. Sono oggetto della sua commiserazione; mi copre di ridicolo. Ora non posso più stare un minuto soprappensiero senza che qualcuno non mi dica compassionevolmente: Eh, via! Lascia andare. Non c'è lei sola al mondo! Protesto, mi stizzisco, e faccio peggio.

Anzi, dinnanzi a una casa, vi erano certi suonatori di chitarra, seduti per terra, mentre una donna in piedi, sotto l'arco del portone, cantava una bizzarra melopea, gutturale, quasi orientale, chiamata la strega, che un coro di donne e di bambini riprendeva, a ogni ritornello, con voce sorda e grave. Qui sono allegri, almeno disse donna Grazia, un po' rinfrancata, sollevandosi sui cuscini.

Avvenga ch'io sappia ancora solersi mandare anticamente per maledizioni, nondimeno quel che sia, e che natura ell'abbia, non lo so: e Plinio si pensa che sia favoloso quel che si trova scritto delle streghe, che mettino le lor poppe in bocca a' bambini, e dice invero non sapersi che uccello sia la strega.

Fu ventura per Muzio che la ricchezza della preda avesse abbarbagliato i ladri a tal che, dopo quella conversazione del prete colla strega sul conto suo, non ne fecero più caso ed egli rimase in un canto dimenticato come uno straccio, piangendo dalla fame e dal freddo. Siccio, l'onesto Siccio, non lo dimenticò.

«A te prima, barone! che hai fatto nerbare la gente dai tuoi campieri! Innanzi a tutti gli altri una strega, coi vecchi capelli irti sul capo, armata soltanto delle unghie. A te, prete del diavolo! che ci hai succhiato l'anima! A te, ricco epulone, che non puoi scappare nemmeno, tanto sei grasso del sangue del povero! A te, sbirro! che hai fatto la giustizia solo per chi non aveva niente!