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Madrid non fu così splendida, quando Carlo V poteva credersi il padrone dell'Europa. E si capisce. Madrid era più nuova, come capitale, e comandava con la forza, rinfrancata dalla superbia; mentre Parigi ha sempre comandato con la grazia e con le moinerie, facendosi perdonare perfino la sua gloria, con una cert'aria trionfale che non escludeva il sorriso. Così come l'hanno fatta gli anni, gli uomini e le donne, è una fioritura colossale, sproporzionata per ogni nazione che non chiamasse le altre a goderne la parte loro. Si può maledirla coi filosofi; bisogna riconoscerla coi diplomatici. C'è chi pretende di assegnarle un termine, come a Ninive, a Babilonia, a Persepoli, a Tebe; ma io credo che il parallelismo non corra. Parigi è il fiore della Francia, e la Francia avr

La guardai da presso. Rimaneva come immobile, nella medesima attitudine, con la fronte scoperta. Pensai: "Ma dorme? Se invece fingesse di dormire per allontanare ogni sospetto, per farsi credere calma, per esser lasciata sola? Certo, se il suo proposito è di non arrivare a domani, ella cerca di favorirne l'esecuzione con ogni mezzo. Ella simula il sonno. Se il sonno fosse reale, non sarebbe così tranquillo, così fermo, in lei che ha i nervi sovreccitati. Ora la scuoto...." ma esitai: "Se realmente dormisse? Talvolta, dopo una grande dispersione di forza nervosa, anche in mezzo alle più fiere inquietudini morali il sonno piomba grave come una sincope. Oh le durasse questo sonno fino a domani e potesse ella domani levarsi rinfrancata, a bastanza forte per sostenere il colloquio tra noi inevitabile!" Guardavo fissamente quella fronte pallida come il lenzuolo; e, chinandomi un poco più, m'accorsi che diveniva madida. Una stilla di sudore spuntava sul sopracciglio. E quella stilla mi suscitò l'idea del sudor freddo che annuncia l'azione dei veleni narcotici. Subito mi balenò un sospetto. "La morfina!" E per istinto il mio sguardo corso al tavolo da notte, di l

I fratelli della Misericordia, rinfrancata alquanto la lena, muovono per prendere don Giacomo. Lacero, grondante sangue, trafitto di piaghe e di spasimi, che noi non possiamo immaginare, non che descrivere, oh! questo che desiderava la morte, come il cervo assetato la fonte delle acque.

Pienamente rinfrancata e sicura ormai delle sue labbra sorridenti e delle sue occhiate precise, la bella ebrea viennese racconta come furono catturati nella confusione del disarmo a Stazione per la Carnia. Il conte Funk aveva molti bagagli, probabilmente molti anche lei. Sento in Rose Barn la donna sempre armata di eleganza e che ad ogni costo ricostruisce le sue armi di seduzione.

Infatti, dopo qualche minuto, Lucia Monti veniva condotta in quella medesima stanza cremisina, dove vedemmo il Papa pregare colle ginocchia posate sulla doppia sentenza di morte. Questa volta, rinfrancata alquanto, e rimessa dallo sgomento del primo incontro, la moglie del condannato trovò una parola libera e commovente, pregando per suo marito.

Rinfrancata alquanto da queste parole, la ragazza baciò e ribaciò la genitrice, e chiestole perdono del suo linguaggio eccessivo di poco fa, consentì a mettersi a letto. Il conte Luca, tornando quel giorno dall'ufficio con la testa piena d'un finale di scacchi ch'egli aveva studiato sulla carta, trovò la moglie in cima alla scala e fu condotto da lei con gran mistero in un salottino appartato.

Poi, rinfrancata, mi raccontò ch'egli aveva diretta la lettera a Norimberga, e non pareva saper nulla dell'attuale posizione di lei; ch'era molto infelice, che tutte le sue aspettazioni erano state deluse, tutti i suoi piani troncati, ch'era senza forza e senza speranza.

Anzi, dinnanzi a una casa, vi erano certi suonatori di chitarra, seduti per terra, mentre una donna in piedi, sotto l'arco del portone, cantava una bizzarra melopea, gutturale, quasi orientale, chiamata la strega, che un coro di donne e di bambini riprendeva, a ogni ritornello, con voce sorda e grave. Qui sono allegri, almeno disse donna Grazia, un po' rinfrancata, sollevandosi sui cuscini.

Sull'imbrunire, rinfrancata dalla penombra che la avvolgeva come in un velo, cominciò: Senti, Marco; debbo dirti una cosa... Ma quand'egli le alzò in viso i suoi occhioni indifferenti con un'aspettazione senza interessamento, si intimidì un'altra volta, e soggiunse fremendo: No; non posso. Vi sono delle confessioni difficili; troppo difficili, per una povera donna.

I giorni operosi e alternati dalle cure diverse del novello stato fuggivano lieti e uguali al buon Damiano. Ogni mattino, trovandosi al suo scrittojo, in mezzo alle sue cartelle di disegni, a' pochi libri dell'arte sua e alle svariate e fantastiche creazioni della matita e del pennello, circondato da brava gente, fra cui non era un solo che non sarebbe, come si dice, ito nel fuoco per lui, sentiva vieppiù cara quella contentezza che viene dal dovere adempito e dalla virtù confidente nella riuscita; e ringraziava la Provvidenza che gli avesse fatto in tempo rinunziare a più alte, ma più dolorose speranze. Quando poi, la sera, ritornato a casa, trovava la vecchia mamma intenta ad apparecchiar quel desinare che la fortuna rabbonita le concedeva di non rifiutarsi, quando udiva la sorella canticchiare in armonia col canarino che rispondevale dalla gabbia sul davanzale, o la vedeva inchina al telajo trapuntar frettolosa, per non perdere gli ultimi raggi del sole morente dietro le aeree guglie del Duomo; allora, superbo quasi di pensare che quella modesta pace era opera sua, egli provava una gioja non mai gustata, non pur creduta in addietro, e gli spuntava negli occhi qualche lagrima di tenerezza. Anche la Teresa, da parecchi mesi rinfrancata di salute, più non aveva indosso quell'umor tetro e increscioso che gi