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Aggiornato: 25 giugno 2025


<<Che hai che pur inver' la terra guati?>>, la guida mia incomincio` a dirmi, poco amendue da l'angel sormontati. E io: <<Con tanta sospeccion fa irmi novella visiion ch'a se' mi piega, si` ch'io non posso dal pensar partirmi>>. <<Vedesti>>, disse, <<quell'antica strega che sola sovr' a noi omai si piagne; vedesti come l'uom da lei si slega.

Carlotta di Morny pareva una statua di marmo pario, nella quale una strega in collera cogli umani avesse costretta un'anima strappata dal limbo. In quella donna, nelle sue carni, nelle sue fibre, c'era del ghiaccio. Il suo occhio, quantunque bellissimo, sembrava privo di vita. I fascini che emanavano da lei, erano altrettanti agguati involontarî di una bellezza senza cuore.

E quello splendore che apparse a sant'Ambrogio, mentre che scriveva, fu visto solamente da Paulino; ma perchè questa presente imagine del demonio sia vista solamente dalla Strega, io ne darò la cagione all'amicizia che ha con esso lui, per la quale si fa, che non solamente gli occhi, ma ancora la potenza imaginativa, per un certo abito s'indirizzi nell'amato.

Quanto a Tata, s'era opposto vivamente che suo zio gli facesse un quarto paio di stivali: essere troppa la spesa, ritener che doveva incolparsene qualche spirito maligno, demonio o strega o mago sabino, aver intenzione di parlarne col cappellano e di pregarlo a benedirgli i piedi con l'acqua santa. In realt

La villa di Quinto era un luogo incantato, una dimora di Alcina, con questo di meglio che la fata regina si chiamava Ginevra, e le grazie della sua persona non erano effimere come quelle della vecchia strega immaginata dal divino Ariosto. Col

ARTEMONA roffiana, TIMARO, CRISAULO. ARTEMONA. Ta, ta. Saran tutti a letto. Piace anche a me 'l dormir. TIMARO. Chi batte giú? ARTEMONA. Amici. Apri: son io. TIMARO. Pare una donna. E chi sei tu che vai cosí a quest'ora? Oh brutta vecchia! Se non par la strega che vadi in corso! ARTEMONA. Dimmi: ove è Crisaulo? TIMARO. E che buona faccenda? qualche polli, cosí a buon'ora?

<<Che hai che pur inver' la terra guati?>>, la guida mia incomincio` a dirmi, poco amendue da l'angel sormontati. E io: <<Con tanta sospeccion fa irmi novella visiion ch'a se' mi piega, si` ch'io non posso dal pensar partirmi>>. <<Vedesti>>, disse, <<quell'antica strega che sola sovr' a noi omai si piagne; vedesti come l'uom da lei si slega.

Giulio Michelet scrisse la leggenda della Strega, leggenda più meravigliosa ed attraente che le stupide storie estorte coi tormenti dalle imaginazioni inferme di povere donne in delirio. Col suo profondo sapere del medio evo, il grande storico mostrò come il diavolo fosse il necessario consolatore nelle dolenti tenebre di quell'et

Sembra un luogo incantato, la rupe della strega... lo scoglio della fata nera... quello che vuoi! Non ho la salute florida delle tue tedesche, le quali del resto, come tipo, non mi piacciono punto... Tutto il giorno sto qui a leggere o a scrivere e ad aspettare chi non viene... Non lusingarti, sai, perchè proprio non aspetto te... La sera fumo la sigaretta e si fa chiacchiere con Marco Baldi.

AP. bene, perchè pure ora mi sovvengono quelle parole: Laura, Lammia, Incubo, favole antiche; e quel verso: A culle di fanciulli, strega nota, Scelleranza del sesso feminile. FR. Orsù andiamo al resto, acciocchè possiamo farne giudizio simigliante.

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