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Aggiornato: 7 maggio 2025
Mentre che l'uno spirto questo disse, l'altro piangea; si` che di pietade io venni men cosi` com'io morisse. E caddi come corpo morto cade. Inferno: Canto VI Al tornar de la mente, che si chiuse dinanzi a la pieta` d'i due cognati, che di trestizia tutto mi confuse, novi tormenti e novi tormentati mi veggio intorno, come ch'io mi mova e ch'io mi volga, e come che io guati.
Dissimulando pertanto, continuò verso la Rosalia col tenore di prima, crescendo anzi di cortesie come chi medita un tradimento: se non che fra le carezze, l'occhio suo fissavasi talvolta sopra di essa con un baleno così sinistro, così cristallino, ch'ella, gettandogli le braccia al collo gli domandava: Cos'hai, Ramengo? tu mi guati così!»
«Che hai che pur inver’ la terra guati?», la guida mia incominciò a dirmi, poco amendue da l’angel sormontati. E io: «Con tanta sospeccion fa irmi novella visïon ch’a sé mi piega, sì ch’io non posso dal pensar partirmi». «Vedesti», disse, «quell’antica strega che sola sovr’ a noi omai si piagne; vedesti come l’uom da lei si slega.
Scorgelo un altro de lo stuolo inferno, E gridava ver lui con guardi irati: Asmodeo sì possente, or che discerno? Ove lasci sepolti i pregi usati? Fassi in guerra di Turchi aspro governo, E tu quì piangi neghittoso e guati? Nè per salute lor svegli l'ingegno? Ora è ciò prova d'infernal disdegno?
Mentre che l'uno spirto questo disse, l'altro piangea; si` che di pietade io venni men cosi` com'io morisse. E caddi come corpo morto cade. Inferno: Canto VI Al tornar de la mente, che si chiuse dinanzi a la pieta` d'i due cognati, che di trestizia tutto mi confuse, novi tormenti e novi tormentati mi veggio intorno, come ch'io mi mova e ch'io mi volga, e come che io guati.
sì che, pentendo e perdonando, fora di vita uscimmo a Dio pacificati, che del disio di sé veder n’accora». E io: «Perché ne’ vostri visi guati, non riconosco alcun; ma s’a voi piace cosa ch’io possa, spiriti ben nati, voi dite, e io farò per quella pace che, dietro a’ piedi di sì fatta guida, di mondo in mondo cercar mi si face».
Noi fummo tutti gia` per forza morti, e peccatori infino a l'ultima ora; quivi lume del ciel ne fece accorti, si` che, pentendo e perdonando, fora di vita uscimmo a Dio pacificati, che del disio di se' veder n'accora>>. E io: <<Perche' ne' vostri visi guati, non riconosco alcun; ma s'a voi piace cosa ch'io possa, spiriti ben nati,
«Che hai che pur inver’ la terra guati?», la guida mia incominciò a dirmi, poco amendue da l’angel sormontati. E io: «Con tanta sospeccion fa irmi novella visïon ch’a sé mi piega, sì ch’io non posso dal pensar partirmi». «Vedesti», disse, «quell’antica strega che sola sovr’ a noi omai si piagne; vedesti come l’uom da lei si slega.
<<Che hai che pur inver' la terra guati?>>, la guida mia incomincio` a dirmi, poco amendue da l'angel sormontati. E io: <<Con tanta sospeccion fa irmi novella visiion ch'a se' mi piega, si` ch'io non posso dal pensar partirmi>>. <<Vedesti>>, disse, <<quell'antica strega che sola sovr' a noi omai si piagne; vedesti come l'uom da lei si slega.
Noi fummo tutti gia` per forza morti, e peccatori infino a l'ultima ora; quivi lume del ciel ne fece accorti, si` che, pentendo e perdonando, fora di vita uscimmo a Dio pacificati, che del disio di se' veder n'accora>>. E io: <<Perche' ne' vostri visi guati, non riconosco alcun; ma s'a voi piace cosa ch'io possa, spiriti ben nati,
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