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Nora, intanto, si era messo il cappellino, i guanti, ed era pronta per uscire. Venite! mormorò fremente di collera lo zio Matteo. Datemi il braccio! e aggiunse a mezza voce: Svergognata! Il Casalbara fece un altro passo, come per avvicinarsi: poi si fermò. Signorina Eleonora, io... e non disse più niente. Che poteva offrire? Che poteva promettere?

Benedetto il caval che l'ha colpita con quelle peta all'uscir del portone, che fe' alle genti far quella risata e ritirar la dama svergognata. Marfisa, Ipalca e il postiglion che trotta, aveano fatta giá la prima posta. La dama al postiglion la testa ha rotta, che a chiederle la corsa le s'accosta.

Ma la svergognata, l'infame era Nora; Nora che gli aveva promesso, giurato tutto l'amore colla sua bella voce armoniosa, cogli occhi appassionati e teneri: "....Ti amo! ti amo! ti amerò eternamente!..." Era credibile che Nora potesse tutto dimenticare? Dimenticare col cuore, coll'anima.... dimenticare coi sensi?

FESSENIO. Santilla nostra? FANNIO. Piano. Essa è. Io son Fannio. FESSENIO. Oh Fannio mio! FANNIO. Non far qui dimostrazion, per buon rispetto. Fermo e cheto! SAMIA, FESSENIO, LIDIO femina, FANNIO. SAMIA. Oimè! uh! uh! uh! trista me! Oh povera padrona mia, che, in un tratto, svergognata e ruinata sei! FESSENIO. Ch'hai tu, Samia? SAMIA. Oh sventurata Fulvia! FESSENIO. Che cosa è questa?

Non so come io mi tenga che io non ti tragga la vita del corpo. Ma prima voglio uccidere, a' tua occhi veggenti, colui che tu hai in camera, ribalda! E poi, con le mie mani, a te cavar gli occhi della testa. FULVIA. Oimè, marito mio! che cosa è quella che te muove a fare me rea femina, che non sono, e te crudele omo, ove fin qui non fusti mai? CALANDRO. Oh svergognata!

«So tutto, svergognata! so tutto, brutta traditora, senza cuore e senza carit

La famiglia Gianella, avuto appena sentore di qualche diceria, soffiò sotto, perchè il giovane Adolfo non tornasse a incapricciarsi di quella svergognata, non pensasse alle volte di sposarsi quella disperazione.

So tutto, svergognata! so tutto, brutta traditora, senza cuore e senza carit

Ahimè!... Cos'è stato?... Misericordia!... Il conte ha dato in ismanie, e in questo nuovo accesso di furore, più violento del primo, grida a tutta voce: Vedetela! Vedetela, quella svergognata!... È dessa... la riconosco al vestito... la riconosco a quella ciarpa trapunta in oro che si è gettata sulle spalle come un mantello... Arrestatela, arrestatela, commissario! Calmatevi, signore!

La svergognata mia genitrice, incominciò costui con voce velata, vitupera con sozze opere la casa mia ed anche un poco la vostra, pel vincolo di parentela che passa fra le nostre due famiglie. La et