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Richiesto dal Governo di Napoli, il Talamanca La Grua nel 1779 spediva nel corso di venti giorni duemila salme di farina. Chi poteva sospettarla adulterata? Eppure lo era: e la spiacevole notizia egli la apprese per una gran lavata di capo venutagli dalla Corte di Napoli, egli primo magistrato della citt

Per quel servizio, Fabio Rosati aveva fissato dieci botti, aveva pagato venti individui, e, calmo in apparenza, non dimenticava nulla, e, sopratutto, pensava al principe e mezz'ora per mezz'ora gli spediva qualcuno. Naturalmente la lotta era viva e in qualche momento la bilancia pendeva in favore del de Petriis, qualche altro in favore del principe. Il Governo aveva fatto consigliare ai suoi di votare per il de Petriis, e quel battaglione ubbidiva alla consegna, mentre i partigiani di don Pio, dispersi nelle osterie, dimostravano, al momento dell'elezione, più simpatia per il vino, che pagavano con i denari del principe, che per il principe stesso. Quelle dieci botti non si fermavano un momento, e Fabio, con quei bollettini vari che si succedevano a breve distanza, manteneva il principe in uno stato di continua ansiet

Frattanto, il commissario spediva al manicomio un avviso perché gli mandassero due guardie provvedute di una camicia di forza; e il visconte, rimasto libero, scambiate poche parole con un doganiere che lo attendeva alla porta, si dirigeva a passo concitato verso l'albergo della Maga-rossa.

I Francesi mossero da Civitavecchia a Roma la mattina del 28 aprile: erano 6000 e più provveduti di tutto; la sera giunsero a Palo e vi si fermarono; il 29 accamparono a Castello Guido 18 chilometri più in su verso Roma; di qui il Generale spediva innanzi a speculare il fratel suo capitano Oudinot, che ritornò referendo guasti i ponti, sfondate le strade, però difficile non impossibile procedere innanzi; avere incontrato non so quale pattuglia romana che seco lui ricambiò parole, ma sul punto di tornarsene gli aveva fatto fuoco addosso, onde due cavalli erano rimasti morti, e prigione un cacciatore impigliato nelle redini del cavallo caduto.

Il consiglio dei ministri raccolto ordinò si formasse un corpo d'osservazione sulla frontiera, centri Novara, Mortara, Voghera. Intanto, si spediva ordine che si vietasse il passo ai volontarî che da Genova e dal Piemonte s'affrettavano a Milano; e fu vietato. Ottanta armati lombardi furono disarmati sul lago Maggiore .

E di quell'alleanza, per opera del Cavour, entrava a far parte il Piemonte, che spediva in Crimea 15 000 valorosi soldati, mentre questi associati al resto dell'esercito ed a tutto il popolo avrebbero potuto costringere l'Austria ad abbandonare il Po.

Infine egli invitava Diana a leggere i vari giornali ch'egli le spediva sotto fascia, giornali amici e avversari, constanti, gli uni con schietta soddisfazione, gli altri con noia mal dissimulata, il bel successo del nuovo oratore. «Leggi specialmente la Tribuna egli le scriveva ove c'è il miglior sunto del mio discorsoVaredo finiva coll'annunziare a sua moglie che di a due o tre giorni, dopo una votazione a cui egli non poteva mancare, sarebbe tornato per qualche settimana a Torino.

Scriveva quindi lo Zeno il 30 di maggio 1472 al capitano generale Pietro Mocenigo, essere egli arrivato in Tauris al 30 aprile, aver trovata la più liberale accoglienza dal re e dalla regina, e la migliore disposizione di muovere nella Caramania e verso le coste contro gli Ottomani. E pregava il capitano generale di accordare passaggio ad un nuovo legato persiano, che Uzunhasan spediva a Venezia.

Poco dopo, il vecchio Capo di Sorveglianza spediva a Pietroburgo un telegramma: «Bolza, sei un imbecille! Albani è a Milano da otto giorni, e tu l'hai veduto ieri a Pietroburgo; da questo momento ti metto in disponibilit

In quel giorno medesimo, Odoardo Selmi spediva all'ingegnere Arconti il dispaccio che i lettori conoscono. Non lo aveva chiamato nel momento del maggiore pericolo, ma adesso sentiva di non poter far a meno del suo aiuto e del suo consiglio. La presenza dello squadrone di cavalleria a Valduria sino a cose finite era una guarentigia contro il ripetersi dei disordini; non bastava però a far cessare lo sciopero. Gli operai non potevano esser ricondotti per forza nella miniera. Bisognava rappacificare gli animi, e inoltre c'erano parecchie quistioni da risolvere. Chi si doveva riammettere, chi escludere; come si dovevano colmare i vuoti? Certo l'Arconti era molto più adatto del Selmi a sciogliere tutte queste difficolt