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Tutte le mattine, al nostro entrare nel salotto, il Conte aveva una brutta notizia a comunicarci i suoi bollettini rappresentavano sempre l'antitesi di ciò che avevamo letto la sera innanzi nella Patrie o nel Siècle. Ci voleva, da parte nostra, una longanimit

Negli ultimi bollettini del 22 ottobre, il numero delle vittime si faceva ascendere a due milioni cinquemila e ottocento.

Per quel servizio, Fabio Rosati aveva fissato dieci botti, aveva pagato venti individui, e, calmo in apparenza, non dimenticava nulla, e, sopratutto, pensava al principe e mezz'ora per mezz'ora gli spediva qualcuno. Naturalmente la lotta era viva e in qualche momento la bilancia pendeva in favore del de Petriis, qualche altro in favore del principe. Il Governo aveva fatto consigliare ai suoi di votare per il de Petriis, e quel battaglione ubbidiva alla consegna, mentre i partigiani di don Pio, dispersi nelle osterie, dimostravano, al momento dell'elezione, più simpatia per il vino, che pagavano con i denari del principe, che per il principe stesso. Quelle dieci botti non si fermavano un momento, e Fabio, con quei bollettini vari che si succedevano a breve distanza, manteneva il principe in uno stato di continua ansiet

Versi e giornali e romanzi pullulano nelle aiuole dei giardinetti arcadici o nei campi dell'analfabetismo universale e i bollettini bibliografici fanno volumi e la critica non ha neppur la fatica di mandare tutti questi aborti e questi parti immaturi al cimitero, perchè da stessi si uccidono e da stessi si seppelliscono.

Il governo, stretto fin prima del nascere ad un patto di servitù, diffidava di noi, diffidava del popolo, dei volontarî, di stesso e d'ogni cosa, fuorchè del magnanimo principe. E il magnanimo principe campeggiava nei proclami, nei discorsi, nei bollettini grandiloqui, che ogni uomo s'avvezzasse a non vedere che in lui e nell'esercito che lo seguiva l'

A tavola i bollettini di guerra stupefacenti e i giornali colmi di vittorie passano di mano in mano sulla pasta asciutta. L'appetito lotta col cuore ebbro che sotto i tonfi delle notizie gioiose vorrebbe schizzare lagrime e singhiozzi felici. Cinquantamila prigionieri, 300 cannoni. Il colonnello Trivulzio annunzia: L'intero sistema difensivo del Grappa è caduto nelle nostre mani!

Lentamente il mercato si vuotava. Era cominciata tardi la vendita, verso il tocco, e terminava alle sedici, nell'ora del sole alto. Era andata avanti assai fiaccamente: le voci della malattia s'udivano un poco da per tutto, le note di cronaca del Roma e i bollettini si leggevano da gente commossa e paurosa or qua or l

Come lui non ne troverete; ma è vero, per altro, ch'egli pensò poco al domani. Nelle sue carte che, per il meglio, ho voluto mostrare anche a un dottor di legge, mia vecchia conoscenza, abbiam trovato, in mezzo ad alcuni bollettini di guerre passate che non si vedranno mai più, certi conti, certe logore ricevute di foraggi e d'altri servigi al militare, ne' momenti che nei nostri paesi cominciò a far caldo: le son vecchie carte del 96 ch'egli ebbe dal vostro nonno, buon'anima, il quale, a quei , aveva anche lui terra al sole. Ed io l'ho conosciuto, sapete, vostro nonno, che potevo avere allora l'et

Ma la guerra non era più italiana, non era lombarda; era piemontese e d'una fazione. Ministero, organizzazione, amministrazione, tutto era in mano d'uomini devoti ad essa. Il governo non aveva missione da quella infuori di ricevere i bollettini dal campo e magnificarli e preparare il funesto decreto del 12 maggio.

Il vescovado fu sossopra. Tutti i giornali d'Italia recavano i bollettini della salute dell'infermo, il paese era agitato.