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Aggiornato: 18 giugno 2025
Questa Napoli ha un clima variabilissimo; una bella giornata calda, soleggiata e poi, al giorno appresso, acqua, vento e tempesta. A novembre pigliai una mezza bronchite che mi confinò nel letto per dodici giorni. Pioveva, pioveva sempre. Una grande malinconia, caro Paolo, dei tristi giorni e il padrone di casa che mi spediva messaggi e tutte le mie pratiche e le mie speranze quasi rovinate.
Il giorno stesso spiccava dal grande esercito una colonna che a marcia forzata, accorreva sul nuovo teatro di guerra; anche da Milano il generale Melezes di Kellermes, spediva su Gallarate e Somma un corpo di quattrocento fanti, due pezzi e uno squadrone.
Tuttavolta siccome il vento spirava riforme, e la gente procedeva appassionata agli accordi, la si volle tentare con tutti i modi. Paolo III, succeduto a Clemente, spediva il dabbene Contarino suo nunzio alla conferenza di Ratisbona; mandato senza limite non gli volle affidare, perchè ci hanno cose, che il Papa solo può concedere, ed altre che stanno fuori perfino della sua potest
Difettava nel 1647 quell'isola di danaro pel traffico minuto, necessario a tanti soldati che vi spediva la Repubblica, traendoli dalle proprie terre od ingaggiandoli all'estero. Si decretò quindi quell'anno stesso che fossero coniate monete da 2 e da 1 gazzetta e da 1 soldo per Candia, ed ivi prontamente inviate.
Da Passo Correse spediva al colonnello Francesco Tolazzi, capo allo stato maggiore della colonna Acerbi in Viterbo, questi telegrammi: «Stabilite il Governo Nazionale e fate quanto occorre qui tutto va bene.» «Dite ai Viterbesi ch'essi furono con me il 49 e che li ricordo.»
Se vedeva che qualcuno su cui contava, tardava a giungere, se un gruppo dal quale aveva avuto promesse di appoggio, non si presentava, spediva uno dei suoi aiutanti di campo in cerca dell'individuo o del gruppo, e l'aiutante di campo girava le osterie finchè non lo aveva trovato e poi tornava al seggio trionfante.
Il 29 marzo del 1798 il Presidente del Regno spediva al Principe di Castelcicala, Ministro in Napoli, un secreto rapporto sulle nuove maniere di vestire in Palermo, e chiedeva un apposito rescritto sovrano per essere autorizzato a farle cessare. Il rapporto, quale è stato trovato, dice così: «Ecc.mo Signore. Corre qui voce costante che siasi da S. M. risoluta, ed ordinata in codesta Dominante la riforma del vestire, e di certi tratti esteriori, inconvenienti alla vita ed al costume di buoni Cattolici e di fedeli Sudditi del Sovrano. Se ciò sia vero, avrei sommamente caro che la M. S. si degnasse di far qua arrivare, e pubblicare la stessa Legge; perchè lo stesso disordine si è qui da qualche tempo introdotto, ed è allignata, e cresciuta a segno l’indecenza e deformit
Ora il Pontefice spediva a tutta fretta un esercito sotto i comandi del Cardinale di Santo Eustachio per opprimere Manfredi sul principio di quelle grandezze; gli teneva dietro Bertoldo. Manfredi si mostrava apparecchiato a combatterli. Il Marchese di Hochenberg, seguendo sempre quella sua doppia e finta natura, mandò un messo fidato a tenere segrete pratiche d'accordo col Principe di Taranto.
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