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E la rozza magnificenza dell'ultima basterebbe sola a provare che se son sognate le donazioni di potenza politica, furono reali quelle di edifizi ed altre possessioni, fatte ai papi da Costantino.

Un'ora vi riesce scarsa per veder di sfuggita tutta quella mostra di tesori, che basterebbero a saziar l'ambizione di dieci Regine e ad arricchir gli altari di dieci basiliche; e quando il sacrestano, dopo avervi fatto vedere ogni cosa, cerca negli occhi vostri l'espressione della meraviglia, non vi trova che quella d'uno stupore attonito, che accusa l'immaginazione vagante altrove, lontano, nelle reggie favolose delle leggende arabe, dove i genii benefici accumulano tutte le ricchezze sognate dall'ardente fantasia dei Sultani innamorati.

Essi non devono lasciar morire un gran nome, essi devono ristaurare con una buona dote le loro finanze logorate profondamente dal tappeto verde e dai vizii. E si maritano e danno la mano ad una signorina buona, gentile, pura; che nello sposo spera trovare un amante e nell'amante un poema di estasi deliziose e di sognate idealit

Voglio. Imperiosa, l’incalza, l’afferra per i polsi. Mortella. Tutto ho udito, tutto ho veduto. Giana. Come? dove? Non sai. Ti smarrisci. Allucinata sempre, ubriaca d’infamie sognate. Mortella. Lasciami! Ho ribrezzo di te, di me anche. Ho spiato, ho seguìto, ho ascoltato. So tutti i luoghi nascosti, conosco tutti gli angoli, tutte le ombre. Iersera... Ah, lasciami! Giana. No. Di’. Vergógnati.

Ed ecco che questo aprile novo mi recava un tributo di ricchezze spirituali non mai sognate.

Quella lettera dormì sotto il cuscino di Emma, ma non dormì lei, che con quel foglio sotto il capo vegliava in un letargo convulso pieno di dolci torture e di sogni fantastici. Quante volte accese il lume, decisa a rompere il suggello per deliziarsi nel mare delizioso delle cose ignote e per tanto tempo sognate. E quante volte spense la candela per resistere alla tentazione del peccato.

Sognate! interruppe Lina, che aveva ricuperato la sua baldanza.

Chi te lli ha dati? MALFATTO. Uno che m'ha ditto che voi site un poltrone e che lo fuoco ve possa abrusciare. PRUDENZIO. E chi è questo? MALFATTO. E che voi sèti un certo che fa alli scolari... PRUDENZIO. Taci, famulo, carnifice. MALFATTO. E dove è la carne? Ve sognate, neh vero? PRUDENZIO. Quid latras? MALFATTO. Misser no, che non son latro. Non li ho robbati, alla .

26 dicembre. Stanotte, morbosamente, le ho sognate tutte le spaventose volutt

Abbandonatevi a queste gioie malinconiche, a quest'onda invisibile, e sognate tutti i vostri sogni, prima che l'alba vi risvegli....» Il maggiordomo comparve a un tratto nella sala rossa, si presentò alla contessa Lombardi, le disse qualche parola inchinandosi.