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I mistici organi delle basiliche hanno cantata l’apotéosi del divino amore; vieni; ora forse riudiremo trillare da lungi le canzoni vertiginose dei pazzi violini... E questo avverr

L'esterno, come quello delle altre basiliche di Ravenna, non ha verun interesse. Il campanile al suo fianco ha quella forma speciale che sembra particolare a Ravenna, ove se ne trovano parecchi altri esemplari. Queste tane, di aspetto barbaro, sono circolari e di altezza media, costruite di rozzi mattoni, senza armature, altri ornamenti, forate da piccole finestre arcate, che una piccola colonna divide in due parti. Credo siano costruzioni dell'VIII o del IX secolo, piuttosto che del VI. L'interno della chiesa si divide in tre vani, che sopportano ventiquattro colonne di marmo greco e che, come la maggior parte delle basiliche di Ravenna, presentano un carattere di nobile semplicit

Cosí l'architettura cristiana prese per li templi la forma delle basiliche da' primi edifizi donati a tale uso; e v'aggiunse poi i due lati a crociera, per ricordar nella pianta o la croce, o piuttosto i crocicchi delle catacombe. Sono del tempo di Costantino, oltre altre, l'antica chiesa di San Pietro, e quella di San Paolo che durò fino agli anni nostri.

I saracini vengono fino a questa, e depredano a San Pietro e San Paolo, ambe allora fuor delle mura; re Ludovico accorre, allontana la guerra; si cingono di mura le due basiliche; e il quartier di San Pietro ne prende da papa Leone IV il nome di «cittá leonina». Ludovico II succede dunque alla dignitá d'imperatore primario, ma alla sola potenza reale di re d'Italia con Provenza.

Questa vergine che s’era inginocchiata presso il deserto guado, raccogliendo nello scialle di lana fulva i suoi capelli pieni di vento, era forse un’ultima sorella del pallido Galileo: da entrambi eran nate basiliche, sogni e preghiere, persecuzioni e miracoli, scherni e paradisi.

Scendevano verso l’immensa Esplanade, ov’era la Collina del Calvario, ov’eran le tre Basiliche, la Grotta e la Fontana. Il sole infiammava le alte finestre del Castello di Lourdes; i bianchi monasteri costellavano le alture della sacra vallata; la citt

In tal modo passavano da una all'altra delle sette basiliche principali, di cui le più rimanevano allora fuori del recinto della mura; e giunti in ciascuna, fra le adorazioni che vi prestavano, e le memorie del maggior mistero di amore e di espiazione, raddoppiavano le preci, il canto, il piangere, il gemere, il picchiar dei petti, il flagellarsi.

Il soffitto è a cassettoni come quello delle basiliche romane, ma essi sono soltanto delle imitazioni dipinte. Intorno al fregio si trovano bassi rilievi di stucco, che rappresentano i varî oggetti riferentisi al culto israelitico.

Si vede in fondo alla chiesa qualcosa di nero che brulica intorno alla porta: è una compagnia di soldati che entra. Quei colossi di angeli che reggono la pila dell'acqua benedetta sembrano due giocattoli da ragazzi. In vari punti ci sono dei soldati che si chinano a guardare sul pavimento: guardano le indicazioni della lunghezza delle più grandi basiliche del mondo. Quale arriva a met

Ravenna non possiede nessun'altra chiesa che possa eguagliare la nobile opulenza e le felici proporzioni di Sant'Apollinare. Ha però ancora un certo numero di vecchie e notevoli basiliche, che mi limiterò ad indicare. Teodorico vi aveva fatto costruire parecchie chiese ariane, come quella dello Spirito Santo, ancora esistente, e di Santa Maria in Cosmedino: non mi ci fermerò, come non intendo fermarmi a parlare di altri monumenti più antichi, dell'epoca di Galla Placidia, come San Giovanni Evangelista, Sant'Agata e San Francesco. Solo la cattedrale della citt