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Un dolore immenso, profondo, senza speranza di tregua, ha pure di simiglianti allucinazioni, come la sete prolungata ha i suoi miraggi nelle arene del deserto. Spaventose allucinazioni, quando svaniscono; dolorosi miraggi, quando il pellegrino trafelato giunge al luogo dove la fata morgana gli aveva fatto scorgere il pozzo di Nachor. Fu un triste svegliarsi, quello di Guido!

La ringraziai, e l'assicurai che vi sarei venuto. Passai tutto il rimanente di quella sera agitato da pensieri strani e tumultuosi, diviso tra la simpatia irresistibile che mi inspirava il fidanzato di Silvia, e la ripugnanza che faceva nascere in me l'idea di quella missione fatale che pareva esercitare. Giacchè non v'era più dubbio; quel giovine bello, dolce, attraente spargeva d'intorno a la desolazione e la sventura, lasciava delle traccie spaventose sulla sua via. Tutti gli esseri che egli prediligeva soccombevano a questa influenza; il fanciullo delle maschere, la signora del teatro, Silvia, quella stessa Silvia gi

DISTRUGGERE NELLA LETTERATURA L'«IO», cioè tutta la psicologia. L'uomo completamente avariato dalla biblioteca e dal museo, sottoposto a una logica e ad una saggezza spaventose, non offre assolutamente più interesse alcuno.

Il povero giovane, non sapeva ancora per prova che cosa fosse gelosia. Non imaginava di quali morsi orrendi sia capace questo egoismo esimio, questo desiderio violento di conservare tutta per la donna che si ama e di impedire che altri ce la possano togliere. La Elisa, la vergine bella e pudica, scelta dal suo cuore adolescente, della quale egli aveva creduto per un pezzo d'essere innamorato, non gli aveva fatto provar mai neppure l'ombra di quell'uragano, di quella disperazione, che sentiva in quel punto sorgere nel cuore, e pigliarvi delle proporzioni rapide e spaventose. La Elisa non gli aveva fatto provare tutt'al più che una leggera puntura dell'amor proprio, quel giorno ch'ella s'era data a civettare con Aldo Rubieri, per tentar di smoverlo dalle freddezze, che a sua volta le davano tanto dolore! E si ricordò di quella leggera velleit

Ora, quando in addietro lottavo, cercando di dedicarmi alla letteratura per la quale credevo di aver qualche disposizione, m'ero sempre tolto a quelle spaventose lotte col medesimo pensiero: tuffarmi nella vita reale, godere quanto era più vicino e più facile ad ogni uomo.

La signora gettò grida spaventose, ma li cessò poscia pensando che i discorsi del marito non fossero che artifizi per estorcerle la donazione. E glielo disse poco dopo, aggiungendo che il di lui scopo non era certo tanto glorioso quanto quello di servir lo Stato; che probabilmente erasi fatto capo di banditi, per unirsi ai nemici di Venezia e devastare il paese.

Le carrozze furono di buon'ora alla porta: il fracasso dei servitori che andavano e venivano per le gallerie, svegliarono Emilia da un sonno affannoso. Il suo spirito agitato le aveva rappresentato tutta notte le immagini più spaventose ed il più tristo avvenire. Fece ogni sforzo per bandire queste sinistre impressioni, ma passava da un male immaginario alla certezza d'un male reale. Rammentandosi che aveva lasciato Valancourt, e forse per sempre, il cuore le mancava a misura che la sua immaginazione se lo rappresentava lontano; questi sforzi spargevano sulla di lei fisonomia un'espressione di rassegnazione, come un legger velo rende la bellezza più interessante nascondendone soltanto qualche debole tratto. Ma la signora Montoni notò il di lei pallore straordinario, e la rimproverò severamente; disse alla nipote che male a proposito si era abbandonata ad inquietudini fanciullesche, che la pregava di osservare un po' più il decoro, e non lasciar trasparire che fosse incapace di rinunziare ad un affetto poco conveniente. Fu servita la colazione: Montoni parlò pochissimo, e parve impaziente di partire. Le finestre della sala guardavano sul giardino, e nel passarvi vicino, Emilia non potè fare a meno di dare un'occhiata a quel luogo, ove, nella notte precedente, erasi separata da Valancourt. Gli equipaggi erano gi

La casa era triste, vecchia, e vi si parlava sotto voce e i mobili antichi, grandi ed angolosi, assumevano nell'ombra forme spaventose; nei quadri dove si contemplavano le battaglie del primo Napoleone, dominava il rosso acceso, come se ancora il sangue vi scorresse; mai altri fanciulli, mai giuochi, mai risa, mai un viso giovane, mai qualcuno che le parlasse della madre, morta troppo presto.

41 Sei giorni me n'andai matina e sera per balze e per pendici orride e strane, dove non via, dove sentier non era, dove segno di vestigie umane; poi giunsi in una valle inculta e fiera, di ripe cinta e spaventose tane, che nel mezzo s'un sasso avea un castello forte e ben posto, a maraviglia bello. 42 Da lungi par che come fiamma lustri, sia di terra cotta, di marmi.

37 Ella volgea i begli occhi a terra invano, che bagnavan di pianto il viso e 'l seno, e vedea il lito andar sempre lontano e decrescer più sempre e venir meno. Il destrier, che nuotava a destra mano, dopo un gran giro la portò al terreno tra scuri sassi e spaventose grotte, gi