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E dapprima ebbe a contrastarlo con Rachi, il re monaco; ma scartò questo in breve per intervenzione del papa, a cui promise di «compiere le restituzioni». Comprendevansi elle in tal promessa alcune cittá comprese giá nella donazione, ovvero altre? Non vengo a capo di discernerlo.

La prima volta questa donazione occorre rammentata nella lettera di Adriano I a Carlomagno per destare in costui la gara della larghezza: ne affermano fattore quell'Isodoro il quale di peccatore, che si chiamava prima si trasformò in santo Isidoro e mercatore. Tra le altre cose si diceva in essa: «noi attribuiamo alla sede di Pietro tutta la gloria, e tutta la potenza imperiale. Noi diamo a Salvestro ed ai suoi successori il nostro palazzo di Laterano, la nostra corona, e tutte le nostre vesti imperiali, la citt

CLERIA. Io non niego che non me vi abbi donata e che non sia tutta vostra; ma in quel solo che può apportar biasmo e disonore al nostro commune amore, mi sottraggo dal vostro imperio: e in quello mi prestiate per un poco a me stessa, e poi subito torno ad esser vostra piú che era prima. ESSANDRO. La donazione fu libera e senza queste eccettuazioni: vi dovevate pensar prima che donarmevi.

Ho trovato adoperato quest'ultimo per la prima volta nelle cronache del secolo VIII, all'epoca cioè della donazione dei due possessi, appartenenti allo Stato, di Nymphas et Normias, donazione fatta dall'imperatore greco Costantino V al papa Zaccaria.

Lei dovere sapere che io avere un documento con promessa di donazione di un uomo che doveva sposare me, e che poi non ha sposato per sua colpa. Una promessa di donazione? ripetè l'avvocato. In regola? Noi credere essere perfettamente in regola. Si può vederla? Certamente. Ecco.

La marchesa aveva investito Bruto di tutta la sua sostanza per irrevocabile donazione ed era andata a pregare il re di conferirgli e riconoscergli il titolo di marchese di Tregle. Ciò fu fatto. Il nuovo marchese tornò a Napoli dopo la morte della sua protettrice. Il colonnello Colini e don Gabriele, che abitavano di gi

La Donazione di Costantino ne’ tempi posteriori impugnata, allora fu avuta per certa generalmente, e la credè lo stesso Alighieri: «Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, Non la tua conversion, ma quella dote Che da te prese il primo ricco patre

La critica storica ha dimostrato come Costantino nella epoca della mentita donazione non si trovasse gi

E poichè mi fate ricordare che debbo andare da un notaro per certe faccende, mi recherò appunto da lui. Un'ora dopo, Laurenti entrava nello studio del notaro Marinasco, a fare un atto di donazione della sua casa. Il notaro fu un tal poco maravigliato quando udì il nome del donatario.

Diploma dato di Port Sangos o Fangos il 1 giugno 1282, in Rymer, atti pubblici d'Inghilterra, tom. II, pag. 210. Surita, Ann. d'Aragona, lib. 4, cap. 19 e 20. Parecchi documenti confermano l'esistenza di questa donazione segreta; lasciandoci sempre nel dubbio, se il re l'avesse fatto veramente in giugno 1282, o finto nel 1283. Sono essi: .