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Meno male, disse il barone, i miei cani sembrano essere proprio ancora i miei cani... Ma è singolare questa sensazione che provo alla testa, questo peso.... E che cosa sono questi strani desiderî che sento, queste volont

CAPITANO. Yo no entiendo que diga de mujer y de hermano, ni de falso ni de veras. LAMPRIDIO. Mirate che faccia rossa, che gesti strani: l'aria proprio d'un pazzo. TEODOSIO. Io pazzo? pazzo pari tu a me. LAMPRIDIO. Ad un pazzo tutti gli altri paiono pazzi: e che sia vero dimandiamogli alcuna cosa e vedrete come risponde a proposito. CAPITANO. Dime ¿que has comido esta mañana?

Oggi l'arte musicale, complicandosi sempre più, ricerca gli amalgami di suoni più dissonanti, più strani e più aspri per l'orecchio. Ci avviciniamo così sempre più al suono-rumore.

L'altro invece balzava col suo dire di palo in frasca; si agitava per ogni inezia; s'infervorava, diventava tragico, ed allora le chiazze rosse andavano accentuandosi, l'occhio prendeva strani bagliori, egli agitava le mani, muoveva le dita, stringeva il pugno, si dimenava.... Ripeto: La vita del sogno è qualche cosa di stranamente misterioso.

Il vino occhieggia con brilli strani nei bicchieri.

Si venne ad annunziare la cena, che, quantunque improvvisata, era certo migliore assai di quelle fatte tante volte dal cavaliere di Malta quando viaggiava per obbedir donna Livia, e compiere il voto del vecchio duca. Durante la cena egli e Dal Pozzo continuarono a parlare degli strani casi, dello strano passato, che facevano del duca e di Federico due cugini e due mortali nemici.

Andava attorno come al solito; come al solito cantava, rideva, scherzava, ma interrompeva spesso queste piacevoli occupazioni per indagare il contegno della sorella, o per ascoltare ogni parola di Roberto. La si vedeva spesso con le labbra strette, le sopracciglia protese, in aria di grande attenzione: ora Lulù si guardava molto d'attorno. Ed attorno avvenivano strani fatti.

Il maggiore Sannia m'invita a seguirlo nei sotterranei del forte. Lunghi corridoi di carcere. Scale a chiocciola fra feritoie di vento azzurro. I nostri passi echeggiano. Pedali d'organo che prolungano cannonate lontane. Una camerata buia con strani movimenti d'alghe marine. Sono soldati che dormono. Altra camerata con respirazioni e puzzi folti, aspri, stipati, selvaggi, ammoniacali.

Strani colloqui di grugniti e di muggiti non interotti che dalle soavi sue parole. Ella faceva da interprete, da paciera.... In quella il vecchio orologio a pendolo della scala battè sei colpi. Sei ore, sclamò Bazzetta, gi

No, impossibile, impossibile ti dico. Ti odio, lo capisci, che ti odio ora!... Sei proprio inesorabile? Inesorabile. Guarda, io, un tanto superba, sono ai tuoi piedi supplicante. Fa di me quello che vuoi, sarò tua schiava, e subirò i tuoi più strani capricci senza un lamento, senza un sospiro.