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Egli navigava, così, in una allucinazione completa. Tutto il sentimentalismo della sua natura, adesso, trionfava sul resto della sua esistenza o ne trasformava ogni manifestazione. Di nuovo, egli scriveva a Luisa Cima, ogni mattina, ogni sera, delle lunghe lettere, come ai bei tempi, quando le ore brevi del distacco erano ancora abbreviate da questa corrispondenza epistolare; egli le faceva delle domande, delle interrogazioni quasi che ella fosse , per rispondergli, quasi che giammai si fosse interrotta la loro comunione di spirito. Queste lettere, egli non le mandava; eppure bizzarramente, egli ne aspettava la risposta, egli riprendeva a scrivere, rimproverando dolcemente l'amata. La sua illusione talvolta, si prestava a miraggi incredibili. Egli si faceva portare, da un giardiniere che aveva il gusto dei fiori, in quell'atroce paese di provincia, dei fasci di fiori, gli ultimi rami degli arbusti autunnali e li riuniva nel modo che ad essa piaceva: e mettendoli nei vasi, pareva che preparasse tutta la bellezza floreale di quell'antico nido d'amore, dove si vedevano, dove egli passava tante ore, anche senza lei, prima che ella giungesse, nella impazienza dell'attesa, dopo che ella era partita, nella contemplazione serena della felicit

Un dolore immenso, profondo, senza speranza di tregua, ha pure di simiglianti allucinazioni, come la sete prolungata ha i suoi miraggi nelle arene del deserto. Spaventose allucinazioni, quando svaniscono; dolorosi miraggi, quando il pellegrino trafelato giunge al luogo dove la fata morgana gli aveva fatto scorgere il pozzo di Nachor. Fu un triste svegliarsi, quello di Guido!

Vasti miraggi di sabbie cocenti, Corse d’audaci cavalli nitrenti Sul patrio suol? Quando tu scoti la folta criniera, E punti a terra la zampa guerriera Mordendo il fren, Quando tu nitri con urlo selvaggio, Subita brama di novo viaggio M’avvampa in sen. Non sai?... M’attiran le plaghe serene; Non sai?... M’attiran le nitide arene Arse dal sol.

Le teorie passano, i concetti puri sono miraggi che svaporano; l’uomo rivolger

Ora, tra lui e Roberta, tra l'uomo forte, calcolatore, e la fanciulla esile, quasi moribonda, inutile, impacciante, egli non doveva essere sacrificato. Hai inteso, anima mia? continuò. Questo periodo di miraggi non sar

Videro le Galee rider dal mare oltre le Sirti Aurora, e cristallina Morgana materiar palazzi ed are: carche d'oro ad Ophir, d'argenti a Cina, d'issopo e mirra in Asia e di più rare glossopetre a Zabarca, alla marina secreta dei miraggi a riposare le carene fermâr. Cantar l'Ondina

Specchi sôrti ad un tratto, come miraggi di trasparente frescura, nel deserto soffocante e nostalgico dei caffè notturni!... ... In voi più che altrove si può uccidere il Sogno, per poi, più tardi, nell'ore gialle dell'alba, portarne via il cadavere a lenti passi, e gettarlo in un nero canale, semplicemente, come si vomita il mal di mare dal parapetto di bordo!...

Il colono rappresenta l'ultima trasformazione dell'emigrante. Diventando colono, lo straniero cessa virtualmente d'essere straniero, perchè si attacca definitivamente alla terra. Il colono è la vera forza. Fare d'ogni emigrato agricoltore un colono, questo è il problema che la Repubblica Argentina s'impone; ma la sua soluzione finora non fu cercata che fra i miraggi della teoria.

La ricchezza, gli onori, il credito, la supremazia, la gloria, e perfino gli stessi allettamenti sensuali e sentimentali dell'amore sono, è vero, i miraggi luminosi che ingannano la credula e ristretta ragione degli uomini, affaccendandoli tutti quanti in una gara sfrenata per impossessarsene; in verit

Udì il vanto oltraggioso e la superba Sfida la Dea, che tutte cose impera, E da le sedi adamantine, eccelse, Ove, occulta al creato, erge il suo trono, Chinò lo sguardo, e il rilevò, siccome Commiserando a questa ultima sfera, Bruna ed ultima tanto e tanto audace. Prendea l'aure in quel punto ad ampie vele L'ignifera carena, e fra' tranquilli Miraggi de le fate argenteo il dorso Scopríano a la notturna aere i delfini, Pazzamente esultando; e gi