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Vi si parla quasi sempre d'amore. Amore diverso dal nostro, ci s'intende; amore grossolano e che può giungere a certe delicate espansioni, sognate solo dalla fantasia del poeta; amore che dona egualmente un garofano ed un colpo di rasoio: amore che non s'inchina, non porta guanti e suona per ore intiere la chitarra sotto la finestra dell'amata; amore che quando vi s'inframmette la gelosia, diventa passione; amore che è sboccato, villano, ed intanto riempie di matrimoni i registri dello stato civile. Esso ispira le canzoni popolari: vi si narrano le gentili speranze della corrispondenza, il dolore per la indifferenza, l'affannoso tormento della gelosia, le pene del disinganno e dell'abbandono; tutta la profonda variabilit

Non salì nelle nuvole come il sentimentale Vicenzino; però, appena copiata la famosa traduzione latina, corse fuori dalla scuola, impaziente di saltare al collo del suo salvatore per ringraziarlo. Ma Vicenzino non lo aveva aspettato. Egli non isperava dei ringraziamenti. Al confronto delle gesta eroiche che aveva sognate di compiere per Vincenzo, quanto aveva fatto gli pareva troppo piccola cosa.

Io non mangio più, non ho più fame, dice Trivulzio; sono pieno come un otre di gioia pesante... Ho avuto le due gioie sognate! Prima: vendicare Caporetto. Seconda: finire malgrado la mia et

Il valzer in casa Lombardi cantava intanto: «Abbandonatevi a queste gioie malinconiche, a quest'onda invisibile, e sognate tutti i vostri sogni, prima che l'alba vi risvegli....» Di quel patriziato veneziano del quale le storie del 1848 non dicono nulla, quelle del '59 non dicono niente e quelle del '66 dicono poco, il conte Roberto Vagli era stato a' suoi tempi una fortunata eccezione.

Il Casino delle Delizie offre una magica festa ai suoi invitati. Sotto le quercie e i pini ombrelliferi una orchestrina di nervi e fibre, tremolanti archetti di pudore, clarini di mandre sognate, tamburelli-cuori rapiti al petto delle bambine, chiama gli usignoli a spasso nei dintorni, perchè le armonie non siano troppo flebili.

Essi erano stanchi di tutte le cose vedute. Nessuna veniva, di tutte le cose sognate. La vita, come una straniera dal freddo sorriso indolente, ignota passava, fra gente ignota.

S'avvide il furbo, e di Parigi fuore fuggí si poté piú ritrovarlo; e fu bandito come traditore, con taglia a chi potesse ghermigliarlo. Marfisa, come il bando udí gridare, voleva alla cittá foco appiccare. Se mai le lingue a screditar la dama s'erano per lo innanzi affaticate, in cento doppi al bando ognun l'infama, narra le storie vere e le sognate.