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Le sente del poeta il mesto cuore, Che ripieno di spiriti e leggende Evoca i tempi e fa riscoccar l'ore De' giorni morti, mentre il corso scende Nella barca che porta il suo dolore. Tu scorri e vai, tu fiume, alto sonando, Tra i rochi sassi nel silenzio vai: Proceder forte oprando Questo ti salvi se di più non hai.

Vidi apparir sulla strada romana Che le rovine del Foro discende, Su scalpitanti cavalli una strana Torma di spirti, il fior delle leggende. Uscian dall'urne ove giacciono i morti Quale ciascuno il tempo seppellì: Chiusi nell'armi venivano e forti Entro i sereni splendori del .

Ma Romeo, ma Paolo, ma il fatto quotidiano dei bracieri di carbone accesi nella soffitta di una modistina, ma i cadaveri trovati sui talami, stretti insieme, bocca su bocca? Romanzi. Ma i delinquenti dell'amore? ma gli eroi dell'amore? Mattoidi. E le storie di tutti i secoli? Leggende. E i poemi di tutti i popoli? Fantasia.

Poesie di simil genere avevano i provenzali; bellissime piú di tutti e molte ne hanno gli inglesi; ne hanno gli spagnuoli; altre e d'altri autori i tedeschi; i francesi le coltivavano un tempo; gli italiani, ch'io sappia, non mai: se pure non si ha a tener conto di leggende in versi congegnate non da' poeti letterati, ma dal volgo, e cantate da lui; fra le quali quella della Samaritana meriterebbe forse il primato per la fortuna di qualche strofetta.

Un'ora vi riesce scarsa per veder di sfuggita tutta quella mostra di tesori, che basterebbero a saziar l'ambizione di dieci Regine e ad arricchir gli altari di dieci basiliche; e quando il sacrestano, dopo avervi fatto vedere ogni cosa, cerca negli occhi vostri l'espressione della meraviglia, non vi trova che quella d'uno stupore attonito, che accusa l'immaginazione vagante altrove, lontano, nelle reggie favolose delle leggende arabe, dove i genii benefici accumulano tutte le ricchezze sognate dall'ardente fantasia dei Sultani innamorati.

Verso la Garita siede maestoso in alto un uomo che narra e gesticola e con un bastoncello in mano in forma di furberta trincia in aria dei segni, o combatte corpo a corpo nemici che non ha. Egli è un contastorie, che sa tutte le leggende di Rinaldo, di Carlo Magno, d’Orlando, di Calloandro, di Guerino.

«, Madlen, le leggende sono belle come la storia o, per lo meno, la storia non è altro che una continua leggenda. Ed io vi consiglio, Madlen, di non avere inutili curiosit

²¹⁴ Iulian., 207, 5 sg. Il discorso intorno alla Madre degli dei è interessante perchè ci mostra il processo di interpretazione mitica che Giuliano, discepolo dei neoplatonici, applicava alle leggende antiche, onde razionalizzarle e renderle accettabili alla metafisica idealista e spiritualista che dominava nel pensiero del tempo.

Qui come negli altri rioni fanno le loro frequenti affacciate i soliti cantastorie col loro ricchissimo repertorio di pratiche religiose per tutte le feste dell’anno, di preghiere per tutti i giorni della settimana, di orazioni per tutti i santi di Palermo, di leggende per tutti i fuorusciti della Sicilia e per tutte le novit

Dopo sei ore di cammino, giungemmo al piccolo villaggio di Norma. Esso sorge sopra un altipiano, a fianco di una scoscesa montagna, presso i ruderi ciclopici dell'antica Norba. Norma, Norba, Ninfa sono qui come degli esseri favolosi. I loro nomi risuonano da ogni lato ad ogni istante e svegliano nella mente un mondo fantastico di miti e leggende.