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Ma se vi ripetevo i casi di Berlinda e le bricconate di Barbablù, che cosa avreste imparato? Ditemelo! Un Baratto. Quand'ero bambina, i miei genitori solevano passare qualche mese in certa loro villetta del Casentino, dov'era un gran bello stare, tanto per l'aria pura e balsamica, quanto per la vita semplice e alla buona che menavamo.

Non ho bisogno di fartelo giurare? insistette Nicla. Bruno sorrise. Tu m'hai insegnato, quand'ero piccino, che del giuramento non si deve abusare, e che la parola basta!... È vero: ma giuramelo! Te lo giuro! affermò Bruno. Poi guardando la sua bella amica pallida, che s'era lasciata andare in una poltrona, soggiunse: Ma come sei agitata!... , è vero! confessò Nicla.

Voi tutti vi ricordate la notte tempestosa dellInnominato», quando sul punto di bruciarsi le cervella con un colpo di pistola per liberarsi dai rimorsi che lo dilaniano, egli domanda a stesso: E se quest'altra vita di cui m'hanno parlato quand'ero ragazzo, di cui parlano sempre come se fosse cosa sicura, se quest'altra vita, non c'è, se è un'invenzione dei preti; che fo io? perchè morire? che cos'importa quello che ho fatto?... È una pazzia la mia! Ma allora gli balena un pensiero tremendo: E se c'è quest'altra vita! Voi rammentate pure che cosa avviene a quel dubbio nell'anima sua. Ebbene, un che di simile segue nell'anima di chi è agitato dalla nuova idea. Egli si domanda: E se questa possibilit

Desidera conoscere il mondo, prender parte alla vita che le è intorno.... Certo, di tutto ciò non sarebbe nulla, presso noi; forse non ci cureremmo di lei, e non potremmo occuparcene con la tenerezza che avevo io sola, quand'ero libera.... Ella prevede questo, e la logica fredda non vale, non ha forza alcuna contro i suoi sogni.... Ma così? domandò il Lascaris, inquieto. Ti sei lasciata vincere?

Mi piacevan tanto quand'ero bambino e che venivo colla povera mamma a passeggiare sui monti. Me li ricordo quei bei fiori di allora... Li vedo tutti come tanti occhi che mi guardano con tenerezza infantile.

Mia madre è venuta qui, mi ha baciato, mi ha domandato che cosa ho? Ho un mondo a rivelarle: non so da che parte incominciare: l'ho quasi respinta col dirle: Lasciami stare, lasciami stare quasi che lei fosse indegna di ascoltare le mie confessioni. Sempre così!... Respinta, si tace, soffre, forse come me, forse più di me, e fingendosi tranquilla mi domanda se le voglio bene. In questa promessa vuole ch'io le racchiuda una sacra promessa; ella forse teme.... Ha concluso con una sola parola: Tu sei troppo buono! Oh mamma, mamma, lasciami questa illusione: tu, cioè, non mi credi originale. O mia mamma, questa parola buono sulle tue labbra ha avuto un accento nuovo e sicuro: anche quand'ero piccino mi dicevi ch'ero buono. Anche oggi l'hai detto, e hai capito che dentro di me si compiono dei sacrifizi. O mamma, ti voglio tanto bene. E vorrei esser felice per raccontarti tutto, per farti esultare di tutte le mie umili contentezze, per avere in te l'interprete sincera delle gioie dell'anima mia. Passo dei giorni squallidi, tristissimi, meschini, lo vedi.... No, mamma, nella mia superbia dell'affetto, nelle mie gelose fantasticaggini, nel mio deserto, mi pare quasi d'esser fanciullo, volendoti bene, e m'infingo: ma invece dove sei tu, c'è il mio angiolo: tu angiolo di verit

Non ho da render conto agli Dei; amo quell'uomo. Scendesse Apollo in terra, Apollo che è pure il dio della bellezza, della poesia e dell'arte, egli non avrebbe uno sguardo da me: non lo avrebbe avuto quand'ero ancor giovine, e bella davvero (posso oggi parlarne senza incorrere la taccia di superbia) e gi

Quand'ero adolescente, io venivo ogni sera a mendicare oblìo sotto bassi soffitti, saturi di luce, seguìto da allegri compagni, l'uno a braccetto dell'altro, e coi Fumi, miei vecchi amici fedeli, agili e beffardi giocolieri d'azzurro vestiti e di grigio-perla, abilissimi nell'arte di far scomparire le apparenze con una piroetta, e d'imbrogliare i fili delle nostre memorie.

"Quanti baci, quand'ero ancor fanciulla, "Su queste spalle secche e questa bocca "Ora, bazza a chi tocca! "Io vo' morir, che non son buona a nulla! "Forse, qui dentro, in queste casse bianche "Han chiuso qualche giovane d'allora, "Che si tolse all'aurora "Dalle mie braccia, colle membra stanche!

Suonano le campane e mi pare di essere a Limbiate e di camminare per uno stradone e di pensare a Te. Perchè non mi scrivi? Che Tu fossi partita da Venezia e che io nulla debba sapere di Te? 14 aprile. Perchè oggi ho il mio pensiero così fissamente rivolto a Te, o mia sorella? L'anno scorso, quand'ero in Duomo, credevo e temevo sempre di vederti a braccio del Tuo sposo.