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Respirava come un'assetata d'aria pura in una pinnacolata selva di balsamifere. Alcuni giorni squallidi ed inutili seguirono, di cui Natura non dava credito; li contava buoni sulla bilancia, e li avrebbe fatti pagar con la morte.

E grida orrendo: o del più basso inferno Squallidi campi e tenebrosi orrori, E del fier Flegetonte incendio eterno, E del golfo leteo zolfi e bollori, Spirti, che di Pluton siete al governo, E tu Pluton, che ne i profondi ardori Tormento assegni, e dai supplicio a gli empi, E cresci ognor di feritate esempi;

Frattanto, al galoppo di due squallidi ronzini, che a spruzzi perdevano sangue dalle recenti ferite, i «picadores» compivan nuovamente il giro dell’Arena, poi si fermavano, con le groppe dei cavalli contro lo steccato, ad una trentina di metri dall’ingresso del «toril». Spalancatosi questo al segnale delle trombe, un nero animale formidabile vi si affacciò con impeto, fece tre balzi e di botto si fermò, come se lo splendore del giorno l’avesse accecato.

V'è un tratto della Via Mala dove il passaggero deve percorrere un tortuoso sentiero quasi al perfetto buio fino al punto che, improvvisamente, svoltando il canto, gli si appresenta l'ampia valle di Tusis tutta inondata dai vivi raggi del sole; è uno spettacolo che abbaglia la vista e fa chiudere gli occhi del viandante tormentati da quell'insolito fiume di luce. Una tal sensazione, press'a poco, ebbe a provare la giovane duchessa Elena, quando dall'ombra fitta del monastero e dagli squallidi crepuscoli delle materne stanze, stretta a braccio del duca di Pitigliano, mise il piede per la prima volta nell'immensa sala del palazzo Orsini, rischiarata da cento lampade, affollata da più di duemila persone, inondata da infinite regioni di profumi, e adornata da qualche centinaio di giovani teste maschili, l'una più bella dell'altra, raggianti desiderii e volutt

È allor ch'io medito dei melanconici Miei versi il flebile metro!... Di lagrime Un vel m'intorbida l'occhio languente; Allor, dolente D'inconsapevoli mali, di squallidi Giorni d'angoscia sento il presagio; Ricordo i rantoli dei moribondi, Penso ai profondi Misteri, ed évoco mille fantasimi Torvi, ed enumero tutte le noje, Tutte le ambascie, tutti i sospiri, Tutti i deliri,

Tre ore. anzi quattro ore stupide le ho passate passeggiando coll'ottimo prete che mi discorreva di panegirici, e di sacro cuore.... Il mio Giuliano è un panegìrico, il mio cuore è un sacro cuore! In questi giorni mesti e squallidi, al declinare dell'anno, a sera, come si desidera la sua donna da guardare in volto! Mio Dio!

Avanzavansi con passo vacillante, a guisa di convalescenti, squallidi le vesti e l'aspetto. La barba rasa da alquanti giorni, crescendo uniforme, faceva risaltare il malaticcio pallore del loro volto di venticinque anni, anzi tempo alterato dai solchi della vecchiaia che in quell'et

Il giorno dopo del loro arrivo, il capitano colla faccia sparuta, ma fiera, conduceva la moglie e la nuora, che parevano uscite da una tomba, e camminavano sostenendosi reciprocamente, attraverso gli squallidi e infetti corridoi della prigione, sotto la scorta d’un attuario e d’un secondino.

Mia madre è venuta qui, mi ha baciato, mi ha domandato che cosa ho? Ho un mondo a rivelarle: non so da che parte incominciare: l'ho quasi respinta col dirle: Lasciami stare, lasciami stare quasi che lei fosse indegna di ascoltare le mie confessioni. Sempre così!... Respinta, si tace, soffre, forse come me, forse più di me, e fingendosi tranquilla mi domanda se le voglio bene. In questa promessa vuole ch'io le racchiuda una sacra promessa; ella forse teme.... Ha concluso con una sola parola: Tu sei troppo buono! Oh mamma, mamma, lasciami questa illusione: tu, cioè, non mi credi originale. O mia mamma, questa parola buono sulle tue labbra ha avuto un accento nuovo e sicuro: anche quand'ero piccino mi dicevi ch'ero buono. Anche oggi l'hai detto, e hai capito che dentro di me si compiono dei sacrifizi. O mamma, ti voglio tanto bene. E vorrei esser felice per raccontarti tutto, per farti esultare di tutte le mie umili contentezze, per avere in te l'interprete sincera delle gioie dell'anima mia. Passo dei giorni squallidi, tristissimi, meschini, lo vedi.... No, mamma, nella mia superbia dell'affetto, nelle mie gelose fantasticaggini, nel mio deserto, mi pare quasi d'esser fanciullo, volendoti bene, e m'infingo: ma invece dove sei tu, c'è il mio angiolo: tu angiolo di verit

L'aspetto degli abitanti non è guari più prospero di quello del borgo. Bronzati, squallidi, vestiti di fustagno o panno bruno filato, tessuto, tinto in casa dalle femmine della famiglia essi hanno il portamento grave e la solennit