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Non è possibiledisse Emilia sorridendo, e svoltando l'andito che metteva in un'altra galleria. Annetta si avvide allora d'avere sbagliata strada, e si smarrì sempre più attraverso altri corridoi: spaventata infine dai loro giri e dalla solitudine loro, gridò chiedendo soccorso; ma i servi erano dalla parte opposta del castello, e non potevano udirla. Emilia aprì la porta d'una camera a sinistra. La cameriera sclamò: «Non entrate l

D'un lampo egli indovinò; e, svoltando nel portone, urtò di proposito, nel passare, uno de' due galanti ch'erano sulla soglia. Il signor Lodovico, chè l'urtato era lui, si volse pieno di maraviglia e d'ira, e: Che fai, villano? gridò. E tu, rispose il giovine piantandosegli dinanzi: e tu, che cosa vuoi qui? Oh bello! oh bello! esclamò il contino Achille.

Poco dopo, la carrozza, svoltando tra i pilastri d'un ricco cancello dalle lande dorate, penetrava nelle dense ombre d'un giardino principesco, per cui si saliva a una villa, che aveva gi

Sta' tranquilla, Agnese. Ci separeremo. (Con apparente calma) Che per molti motivi questa soluzione sia logica non me lo dissimulo. E se non fosse o non mi sembrasse logica?... A me basterebbe a renderla necessaria il fatto stesso che tu la proponi. Dicendo: «separiamoci», tu schianti i pochi puntelli dell'edificio sconnesso. E non c'è piú modo di sorreggerlo!... (Svoltando) Fortunatamente, non abbiamo figli. È stata una beffa infame che il destino ha gettata sui bollori della nostra unione. Nondimeno, ora, per noi è una sagace fortuna. Senza figli, il separarci sar

Noi abbiamo forse evitato molte disgrazie, mi disse poi. Noi si faceva questi discorsi passeggiando sotto il pergolato in attesa della cena. In uno dei tanti giri che facemmo, svoltando rapidamente levai a caso lo sguardo ad un finestrello mezzo nascosto nel fogliame di un melo tirato a spalliera: e mi parve di scorgervi una figura che si ritraesse frettolosa nell'ombra.

Poi, in preda a una febbre che s'alimentava di procaci immagini di lussuria sorte improvvise nella mia mente, l'avevo seguitata: gli occhi annebbiati, le gambe che mi tremavan come giunchi, il cuore che mi martellava. La strada, svoltando bruscamente a un punto, si rinchiudeva nell'angusto arco di una gola in mezzo a cui scorreva, nascosto, un fossato, e s'adagiava una piccola casa bianca.

Svoltando in una strada accanto, vidi la facciata del Collegio domenicano di San Gregorio, pure gotica, e più grandiosa e più ricca di quella di San Paolo. Poi, di strada in strada, giunsi fino alla piazza della Cattedrale.

V'è un tratto della Via Mala dove il passaggero deve percorrere un tortuoso sentiero quasi al perfetto buio fino al punto che, improvvisamente, svoltando il canto, gli si appresenta l'ampia valle di Tusis tutta inondata dai vivi raggi del sole; è uno spettacolo che abbaglia la vista e fa chiudere gli occhi del viandante tormentati da quell'insolito fiume di luce. Una tal sensazione, press'a poco, ebbe a provare la giovane duchessa Elena, quando dall'ombra fitta del monastero e dagli squallidi crepuscoli delle materne stanze, stretta a braccio del duca di Pitigliano, mise il piede per la prima volta nell'immensa sala del palazzo Orsini, rischiarata da cento lampade, affollata da più di duemila persone, inondata da infinite regioni di profumi, e adornata da qualche centinaio di giovani teste maschili, l'una più bella dell'altra, raggianti desiderii e volutt

Svoltando a una cantonata, mi trovai dinanzi a una bottega, che mi fece rabbrividire. Ce n'è di uguali a Barcellona e a Saragozza, e in tutte le altre citt

Accetto l'augurio! dice Ugo, inconscio di ciò che lo aspetti, e si leva: svoltando dietro la cappella con troppa furia poco sta che non ischiacci la bambina: ed ecco trova raccosciati sulla roccia consacrata un uomo e una donna. Sono vivi? sono morti? Che fanno?... L'aria è buia. Chi siete?-domanda Ugo. I due sobbalzano spaventati, lo guardano, poi sembrano rassicurarsi, piangendo. Chi siete?