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Parlavo a stento, ansavo; sentivo gorgogliarmi nel petto un rantolo di morte; gli occhi mi si erano annebbiati, un lentore mi invadeva. Dovetti appoggiarmi al tavolinetto per non cadere. Ho visto uno dei vostri grandi attori fare qualche cosa di simile. Siete inarrivabili voialtri italiani nella espressione di certi stati d'animo. Era come dirmi: commediante!

Filippo era sempre seduto, con le labbra bianche, gli occhi annebbiati dal pianto: la signora Emma gli si avvicinò, gli mise una mano sulla spalla, e disse: Lei non deve opporsi. Dio aiuta le madri. Se lei non mi facesse trovar più la mia Lori a Sirmione, ebbene, scandalo per scandalo: agirei con la forza, come non ho osato fino ad oggi....

E vuoi andartene ancora, e lasciarmi sola? domandò Emma, guardandola con gli occhi annebbiati. Non so, mamma; non interrogarmi, non turbarmi, oggi. Oggi io sono così contenta, perchè egli mi ama ancora; e non bisogna turbare chi è contento dopo un lungo dolore. Ma come, dunque, insistette Emma, se ti ama tanto non è venuto più qui? O mamma, cara, tu lo sai.

Poi, in preda a una febbre che s'alimentava di procaci immagini di lussuria sorte improvvise nella mia mente, l'avevo seguitata: gli occhi annebbiati, le gambe che mi tremavan come giunchi, il cuore che mi martellava. La strada, svoltando bruscamente a un punto, si rinchiudeva nell'angusto arco di una gola in mezzo a cui scorreva, nascosto, un fossato, e s'adagiava una piccola casa bianca.

Era per Vergalli un troppo intollerabile strazio il fermarsi su questo pensiero, ed egli cercava, quasi balsamo alla ferita, la lettera ultima della Teresa, quella lettera piena d'ineffabile tenerezza ovv'ella confidava a lui i suoi desiderii più intimi, e a lui chiedeva perdono, e lui proclamava il migliore de' suoi amici.... La cercava, la tirava fuori della busta sgualcita, e benchè, in quella luce fievole e incerta, i suoi occhi annebbiati non riuscissero a decifrarne una riga, solo a vederla, solo a palparla, sentiva nell'anima un'amara dolcezza.

Il cuore, la mente, annebbiati dall'egoismo senza confine degli innamorati, avevano avuto per la fanciulla contemplazioni malvage, sensi d'odio, o fugaci desiderii perversi; non mai uno slancio durevole di tenerezza e di casta sollecitudine! Egli n'era atterrito, e taceva pensando. Ma d'improvviso, riudì la voce d'Emilia, che mormorava: Condannata!... È condannata per sempre....

Piangeva la commossa fanciulla per duolo e per tenerezza, e con soffocati singhiozzi il pregava perchè più non albergasse tristi presentimenti, volesse di tanto amaro pure esacerbare il suo affanno. Marcellina soffolti gli occhi al cielo annebbiati di pianto, pari all'astro antelucano fra la notturna rugiada, e indi movendoli sull'amico con tanta soavit