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Entrarono i padri coscritti in brache corte, in sandali, in cappello conico, in manica di camicia, colle mani callose, colla pelle abbronzata, ma col cuore schietto e chiuso al timore. Un'ora di poi s'udì il tamburo che chiamava il popolo a comizio. Dal balcone del comune il sindaco, circondato dai padri, proclamava il governo nazionale. Tuono d'assensi, applausi e pubbliche allegrezze.

Correva il terzo mese dacchè Israele era uscito dall’Egitto, ed era precisamente il giorno sesto di Sivan, quando frammezzo a spessa nuvola, preceduto ed accompagnato da spaventoso fragore di tuoni e da terribili lampi; Iddio stesso proclamava sul Sinai il Decalogo²⁷: compendio religioso-morale non solo d’Israele, ma della intiera umanit

Per alleggerire le fatiche delle truppe nel servizio di pattuglia, dei cittadini clericali avevano formato una milizia nazionale, della quale fecero parte anche figli di case principesche. Il 25 ottobre, seguendo in Trastevere le traccie di un focolare di rivoltosi, si scoprì un deposito d'armi in casa del fabbricante di stoffe Aiani. Gli zuavi diedero l'assalto a questa casa; del proprietario e dei garibaldini quasi tutti si fece strage; pochi furono presi prigionieri. Il medesimo giorno, il governatore militare di Roma proclamava la citt

Come Tibaldo sarebbe stato stupito! La sua voce tremolava. Ella si fece seria, udendo quelle parole dette seriamente. S'internarono in un viale: camminando adagio, ad una certa distanza l'uno dall'altro. Giorgio era deciso a parlare d'amore; a dirle tutto; non sapeva più tacere; i profumi della sera lo inebriavano, la guardava fissamente e non poteva togliere lo sguardo dai suoi bruni capelli che l'aria agitava di momento in momento, da quelle guance rosee, ombreggiate dalle lunghissime ciglia, da quegli occhi per la prima volta abbassati. Mille parole gli venivano alla bocca, ma non le pronunziava; pensò che alcuni lo credevano un seduttore e gli venne quasi voglia di ridere, pensò più che mai a tutti i don Giovanni passati e presenti, ai suoi amici di Parigi, al suo cameriere che lo proclamava il più bel gentiluomo della cristianit

La Chiesa è stata assai più feroce contro Giuliano che contro qualsiasi degli imperatori che pur l’hanno perseguitata col ferro e col fuoco. Eppure Giuliano, che aveva iniziata una sistematica restituzione del Politeismo, non ha versata, di sua iniziativa, una goccia di sangue per la causa che gli stava a cuore assai più delle sue imprese guerresche e delle sue riforme amministrative. Anzi, come vedremo, proclamava ufficialmente il principio della tolleranza e non voleva le conversioni forzate. Ma la Chiesa era ispirata da un istinto sicuro. Sentiva che la persecuzione, dopo tutto, era una forza per lei ed uno strumento di vittoria. Quanto più perseguitata, tanto più potente. S’era ormai avvezza ad affrontar impavida la violenza, ma essa si arretrò spaventata davanti a questo giovane che, dal trono imperiale, predicava il ritorno al Politeismo, in nome della ragione e della morale. Era una cosa tanto nuova ed inaspettata che essa vi vide un pericolo maggiore di quello che fosse nella realt

Così Egli proclamava coi fatti come la scienza debba essere sorella all'alpinismo e che le associazioni alpine debbono avere uno scopo eminentemente educativo, onde lo vediamo darsi a tutt'uomo per l'impianto delle Biblioteche del Club, recar buon numero di volumi alla prima filiale della nostra istituzione in Aosta e sollecitarne l'invio dai suoi connazionali; altri portarne all'Ospizio del Piccolo S. Bernardo, a Cogne, a Valtournanche, ai principali alberghi di montagna, alle guide, ecc....., mentre arricchiva di opere pregevolissime e di valore quelle della Sede Centrale, della Sezione di Firenze, di Agordo, ecc....., facendo sempre qualcosa anche per altre Sezioni nel lungo volger d'anni, dalla fondazione del Club ad oggi.

Era per Vergalli un troppo intollerabile strazio il fermarsi su questo pensiero, ed egli cercava, quasi balsamo alla ferita, la lettera ultima della Teresa, quella lettera piena d'ineffabile tenerezza ovv'ella confidava a lui i suoi desiderii più intimi, e a lui chiedeva perdono, e lui proclamava il migliore de' suoi amici.... La cercava, la tirava fuori della busta sgualcita, e benchè, in quella luce fievole e incerta, i suoi occhi annebbiati non riuscissero a decifrarne una riga, solo a vederla, solo a palparla, sentiva nell'anima un'amara dolcezza.

Pallida dalla commozione, ella bevve le sue frasi più che non le udì: erano ben le discolpe aspettate, agognate, volute dall'anima sua quelle che Paolo proclamava così nella notte propizia!

Manin e Tommaseo, liberati dal carcere politico, venivano portati alla sede del governo in trionfo. Il popolo veneziano proclamava la repubblica e il governo prendeva provvedimenti per una pronta ed efficace difesa contro il ritorno dello straniero. Padova, Treviso, Vicenza e tutte le citt

La bella Metilde ammirava i fiori, li disponeva artisticamente nei vasi del salotto, cacciava i suoi dentini d’avorio nei fragoloni, gustava un po’ di tutto, e proclamava con tanta grazia le delizie di quelle frutta, che pap