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Questa volta Roberto s'ingannava. Prima che passasse la settimana, egli riceveva una lunga lettera da Odoardo Selmi. Era uno scritto in cui si rilevava l'uomo un po' rozzo, ma franco, buono, modesto. Egli cominciava col chiedere scusa al suo condiscepolo di non avergli mandato una riga in occasione della morte del padre, e col lagnarsi che Roberto avesse aspettato tanto a ricorrere a lui. Poi narrava la sua vita da un anno a quella parte. Una fortunata combinazione l'aveva fatto divenire ingegnere capo della miniera di zolfo di Valduria, ed egli viveva abbastanza contento di quell'eremitaggio insieme con sua sorella Maria, ch'era la sola persona di famiglia che gli rimanesse. C'era da lavorar molto, e, in confidenza, egli si sentiva inferiore all'ufficio. Adesso la Direzione che risiedeva in Londra (poichè la miniera apparteneva alla Sulphur Society residente nella metropoli inglese) gli aveva concesso di prendersi un aiutante per le funzioni amministrative. Però a questo nuovo impiegato non gli si permetteva di assegnare che 200 lire al mese. Poteva convenirgli questa posizione? In caso affermativo, era sua. Avrebbe avuto alloggio nel locale stesso abitato dal Selmi e spettante alla miniera. Badasse bene però che il luogo era inospite e non presentava altra attrattiva che quella di qualche punto di vista e d'un'aria eccellente. Societ

Intelligentissimo di cose amministrative, molto colto, parla con abbondanza e con grazia, più negli uffici però che nella Camera. È modesto e grave. Egli ha pubblicato parecchie opere e libercoli, tra cui eccellono quello sull'Organizzamento municipale, quello intitolato Considerazioni politiche sulla Toscana, ed una memoria piena di erudizione su Marsilio Ficino e la sua scuola.

A poco a poco essa era entrata nella organizzazione complicata dell'Impero, che l'avea aiutata a sorgere, ed aveva ripreso il suo indirizzo nelle provincie tutte politiche e amministrative.

Ora, dopo cent’anni, solo il nome rimane della divertente contrada, ed un documento di soggiogazione nell’Archivio del Comune⁵²⁴. Ma sul vicino scoglio echeggia la dolcissima canzonetta del Meli: ⁵²⁴ L’egr. avv. Guglielmo Savagnone, Direttore dell’Archivio Comunale di Palermo, il quale con ogni maniera di gentilezze ha aiutato le nostre ricerche per lo studio delle condizioni amministrative ed economiche della citt

Il noioso conflitto con Liana, il bisogno che aveva di romperla con questa bellezza noiosa e cretina e di compiere definitivamente i suoi studi, gli facevano parere dolci le ore che passava a Villa Serena e al Castelletto in tranquille occupazioni amministrative, tra i libri e le memorie, nella lettura di vecchie riviste, che gli portavano in ritardo una quantit

Il signor Amedeo Melegari fu un l'alter ego di Mazzini in Italia. Rivisto e corretto dai tempi, è oggi un sapiente professore e consigliere di Stato. Siede alla destra, quantunque amico di Ratazzi, e sua creatura. È dispiacentissimo, non troppo intollerante, competentissimo in tutte le questioni politiche ed amministrative; è autore di lavori letterari molto stimati.

Si spiega quindi come, dato tale ambiente, le occupazioni dell'ufficiale fossero in prevalenza amministrative, anzichè tecniche, educative e morali.

L'organizzazione sociale, che fa capo al latifondo dal Baer viene riassunta, infine, così: «un'aristocrazia lontana dalle terre, che possiede e che non conosce, una classe media costituita da pochi esercenti le professioni liberali e da potenti fittajuoli in grande e da coloro, che vivono speculando sulla miseria altrui, ed un numeroso stuolo di poveri coloni e braccianti, è questa l'organizzazione sociale delle regioni dove prevale il latifondo; e non è dessa quella in cui le istituzioni politiche e amministrative della societ

L'impressione di quest'altro provvedimento fu penosa; ci fu la delusione in coloro che giustamente attendevano misure economiche e riparazioni politiche e amministrative; ci fu la paura in quanti ricordavano i fasti militari di altri tempi paura, che si accrebbe quando corse la voce che sarebbe stato mandato il generale Baldissera a domare ed incivilire l'isola certo, more Livraghi ci fu in tutti lo accasciamento per la ribadita convinzione che il governo era e voleva continuare a mantenersi su di una falsa strada. Che la impressione fatta da tale provvedimento sia stata realmente penosa sulla generalit

Certamente non sarò io che troverò tutto da lodare e crederò che possa in tutto soddisfare ciò che espone il generale Corsi, in quanto a riforme economiche, amministrative, politiche e morali da attuarsi immediatamente in Sicilia, (p. 356 e 357): dimenticherò che egli, conservatore, non vede con simpatia tutto ciò che sa di libert