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e non vidi gia` mai menare stregghia a ragazzo aspettato dal segnorso, ne' a colui che mal volontier vegghia, come ciascun menava spesso il morso de l'unghie sopra se' per la gran rabbia del pizzicor, che non ha piu` soccorso; e si` traevan giu` l'unghie la scabbia, come coltel di scardova le scaglie o d'altro pesce che piu` larghe l'abbia.

Ben lo aspettava e bene lo avrebbe aspettato sempre; ma sentiva che sarebbe stato invano. Aveva pianto a lungo, sola; non era uscita di casa per non riveder luoghi tutti echeggianti dei più teneri, dei più tristi ricordi; e mai non aveva capito come in quei giorni che nessuno dei suoi poteva compatirla.

Risposi alla cameriera: « Dille che un affare urgentissimo m'ha trattenuto fuori finora, e che debbo uscir subito ancora, perchè sono aspettato da un mio cliente. Che vado in campagna con lui per esaminare dei documenti, e resterò fuori alcuni giorni. Ed entrai nel mio studio, presi del denaro in fretta, e senza portar meco neppur un goletto, uscii di nuovo.

Se ella aveva trascritto la sconfortata sentenza dopo aver conosciuto il Vérod, quando era stata turbata da una simpatia ancora incosciente, bisognava credere che nel secondo amore non giudicasse di poter trovare un compenso, ma un nuovo motivo di pena! Dopo avere aspettato, dopo aver voluto sperare nella vita, che cosa otteneva da questa? Non un aiuto, ma l'ultimo crollo!

Lei deve sapere che sinior Aldo è mio promesso sposo da dieci anni e che io ho amato sempre sempre lui e che ho aspettato sempre lui, e lui non poter mancare a suo promesso senza molto sagrificio di danaro per contratto in carto pollato, e anche per sua parola d'onore.

Dicendo queste ultime parole, il poveraccio protendeva tutte e due le mani fuori del letto come eccitando il dottor Agenore a consegnargli immediatamente quella parte disgraziata. Pochi minuti dopo Leonardo, non sapendo più che dire e sicuro che avrebbe aspettato invano i consigli del suo amico medico, si determinò a levarsi da letto alla muta.

Nell'idea fissa che il signor ingegnere doveva arrivar solo il appresso, la prudente femmina rimase alquanto in forse prima d'accoglier la dichiarazione di Roberto ch'egli era appunto il signor ingegnere aspettato, e ch'era venuto un giorno prima perchè tale era stato il piacer suo.

DON FLAMINIO. Benissimo, meglio che s'io fussi stato nel tuo cuore o tu nel mio. LECCARDO. Che dici del capitano, del suo non aspettato e fattoci beneficio? DON FLAMINIO. La fortuna non ha ingannato punto il nostro desiderio. LECCARDO. Mai mi son compiaciuto di me stesso come ora, tanto mi par d'aver fatto bene. DON FLAMINIO. Te ne ho grande obligo. LECCARDO. Ne avete cagione.

La vecchia, che aveva aspettato il medico poco prima, era in casa presso il suo figliuolo ammalato; la giovine tessitrice non poteva vederli dal finestrino del suo bugigatolo. Del resto, uomini, donne, ragazzi, tutti fuori al lavoro. Soltanto due piccini due testine color della canape si rincorrevano di porta in porta senza dir motto, come due muti.

Ma noi lo abbiamo aspettato invano, se pure è da credere che lo abbiamo aspettato. Io l'ho aspettato; rispose Fiordispina. Ebbene?... non è venuto. E che pensi di lui! Che non avr