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Ariberti non lo sostenne, e fu peggio. È vero che lo avevano quasi respinto dal grembo della nuova chiesa, lasciandogli intendere che non era necessario. Ma in politica le vie di mezzo non servono; o stare ad ogni sbaraglio, e aver le pedate in conto di gentilezze, o romperla apertamente dicendo le sue brave ragioni. Ora egli non aveva saputo fare una cosa, l'altra.

Un giorno, senza che nessuno se lo aspettasse, il regio Convitto Carolino pei nobili giovanetti fu soppresso. Che è che non è? si volle romperla con la intrusione di qualche ragazzo «di recente nobilt

Venendo con voi da Vineggia, mi parea esser un di quei che navigano di notte con una nave di cristallo, che temono sempre incontrarla e romperla in ogni scoglio. CLERIA. Se segue quel che disegna vostro padre, questa sera sará il fin della nostra giornata, e resterá per noi una notte perpetua; e certo saria una notte, ché d'allora innanzi non sperarei veder altro sole.

Poichè in fondo all'agonia di fondare stato alla sua casa Lione si trovò con tre bastardi, Giulio cardinale poi Clemente, Ippolito e Alessandro, di un tratto preso da non so quale uzzolo di emulazione per Giulio II si mise a gridare: «fuori barbari!» A questo fine aizza l'un contro l'altro Francesco I e Carlo V, i quali non avevano bisogno di stimoli; al Papa piacevano Parma e Piacenza guadagnate da Giulio, e perdute da lui; onde ricuperarle bisognava romperla con la Francia; gli garbavano altresì molte provincie del regno di Napoli, e tutto, magari, se si potesse; ma per questo bisognava osteggiare lo Impero; scelse per amica la Francia; poi allo improvviso lasciata in asso la pratica si accorda con lo Impero: di qui la guerra che il Guicciardino descrive, e della quale fu parte: anco una volta ebbero a sentire i Francesi (comecchè non l'abbiano imparato mai) la terra d'Italia avere destinato i cieli per loro sepoltura; persero Milano, Lodi, Pavia, Como, e Parma e Piacenza; queste due citt

È come se avessi rotto un caraffa di cristallo finissimo. C'è tutto il Cellulare sottosopra. Il secondino di servizio guardò i cocci con aria di sospetto, fece un'annotazione e richiuse l'uscio. Rividi lo stesso agente con un sottocapo, il quale entrò a dare un'occhiatina ai frantumi. Come avete fatto a romperla? Cadde. Me ne faccia dare un'altra a mie spese. Uhm!

E si adirava, così pensando, ma senza un costrutto al mondo. Romperla non voleva, piegarsi non sapeva; e frattanto si beccava il cervello. Ma da quel giorno incominciò a non veder più così brutti i consigli del tentatore, e ciò che prima gli sarebbe parso una vilt

Certo gliene avrebbe parlato per avere una scusa di romperla con lui, se un pacchetto di lettere, con un nastrino azzurro, e ch'ella sapeva ben custodito in una scrivania del marchese, non l'avesse tenuta molto inquieta e in dubbio sul da farsi.

Dunque, io sono deciso a romperla con quella figlia di Satana, tanto più che la diviene di una esigenza intollerabile, che la citt

Giacomo Pico fu il primo ad appoggiarne una contro il davanzale di una finestra che metteva al secondo pianerottolo dello scalone interno. Che fai? gli domandò il Sangonetto all'orecchio. La finestra è chiusa, e a romperla daremo la sveglia. No; rispose l'amico; lascia fare. La notte scorsa ho tagliato una lista di piombo nella intelaiatura dei vetri.

Con una mano faceva dei segni rossi in margine al nome e con l'altra andava alla ricerca della pagina. Come avete fatto a romperla? Mi restò il manico in mano. Mi entrò negli occhi come per precipitarsi negli abissi della mia coscienza e risalirne con la bugia in mano. Andate! mi disse. Ho saputo dopo che ero stato condannato a pagarla.