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⁷⁷ Teixejra, op. cit., cap. ⁷⁸ Vedere i disegni fatti eseguire dal senatore Chacon, nel 1747. Benchè nell’Archivio Comunale non abbiamo trovato una pratica sulla illuminazione anteriore al 1818, pure degli appalti per le due vie principali se ne facevano; e negli Atti del Senato del 1783-84, p. 132, ve n’è uno concesso a Domenico Calabrese.

Ora, dopo cent’anni, solo il nome rimane della divertente contrada, ed un documento di soggiogazione nell’Archivio del Comune⁵²⁴. Ma sul vicino scoglio echeggia la dolcissima canzonetta del Meli: ⁵²⁴ L’egr. avv. Guglielmo Savagnone, Direttore dell’Archivio Comunale di Palermo, il quale con ogni maniera di gentilezze ha aiutato le nostre ricerche per lo studio delle condizioni amministrative ed economiche della citt

⁸⁹ Reali Dispacci, n. 1514, foglio 141 retro, nell’Archivio di Stato di Palermo. ⁹⁰ R. Segreteria, Incartamenti, n. 5290, a. 1793-99. Accadeva talvolta che nelle commedie fossero brevi cantate a due o tre voci; e allora ecco trovato un poeta che le sapeva scrivere secondo il gusto degli spettatori: l’ab. Catinella, a cui le Muse sorridevano lietamente.

³⁴⁴ Il primo, posseduto dal Cav. Carlo Crispo-Moncada; il secondo, custodito dal Cav. Rivarola nell’Archivio dei Bianchi, entrambi messi dagli egregi amici a nostra disposizione. Dal 1752 al 1800, raggiungono la cifra di 160. E non son tutte!

Vedi nell’Archivio Comunale di Palermo gli Atti del Senato medesimo, a. 1789-90, p. 79; 1797-98, pp. 46 e 53; Provviste del Senato, a. 1796-97, p. 380. ²⁸ Ma ahimè! il tremuoto del 1823 ne rovinò una parte, ed il Governo di Napoli, per alte influenze palermitane, permise la demolizione di tutto l’edificio!

⁴⁵ Vedi Penes Acta, nell’Archivio Comunale, an. 1799: Memoriale dei dilettanti e giocatori del gioco del Pallone di questa citt

¹⁶⁴ G. Beccaria, nell’Archivio Storico sic., nuova serie, a. XXII, pp. 264 e 276-77. Palermo, 1897.

³⁸⁰ Vedi un opuscolo che comincia: Beatus vir ecc. In Palermo, MDCCLVIII. Nella stamp. della Divina Provvidenza presso l’Erede d’Accardi. In fol., pp. 6. ³⁸¹ Reali Dispacci, n. 1506, fogli 31-82, nell’Archivio di Stato.

Il nobile savoiardo disegna con matita di rosa il paesaggio che il viaggiatore inglese avea disegnato col carbone; ma la matita di rosa non illumina la scena; e resta di fatto: che se non c’era una proibizione ufficiale di lumi, c’era una consuetudine per la quale carrozze, sedie volanti ed altri veicoli uscivano a lumi spenti nell’allegra piazza. Mutate le parole, le cose suppergiù restano. Nell’Archivio del Comune, a farlo apposta, non siamo riusciti a trovare documento di un solo fanale in quella piazza. Altri forse lo trover

¹⁸⁶ Villabianca, Diario, in Bibl., v. XIX, pp. 183-84. ¹⁸⁷ G. La Mantia, Libri da bruciarsi per mano del boia, appunti presi nell’Archivio di Stato di Palermo, filza 1316. E se questi libri si trovassero gi