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Questa immensa folla di credenti mi stringeva nella sua forza disperata; la preghiera di tutte quelle anime penetrava nel mio freddo spirito; l’eterno dolore dei diseredati inginocchiava, dinanzi alla collina del Calvario, la mia stanchezza di uomo felice. Ad essa giungevo per lunghe strade; il rumore di tutte le onde cantava nel mio cuore di navigante.

Penetrava dal vano della finestra un filo di luce pallida, accompagnato dall'alito fresco del mattino; fendevano l'aria le prime note d'un grandioso concerto che fra breve doveva prorompere in tutta la sua sonorit

La calma si ristabilì; ma l'emanazione magnetica delle anime che lo circondavano agiva su di lui e lo penetrava. Un nugoleto nero si abbassava poco a poco, si addensava, si restringeva e lo rinchiudeva in qualche cosa di cieco e senza uscita che gli tagliava il respiro. Egli conosceva la storia segreta della Societ

Le due campagne susseguenti del 358 e del 359 furono, per Giuliano, una serie di successi, pei quali l’audace e fortunato generale, non pago di liberare la Gallia, penetrava nel cuore della Germania, e sottometteva, ad una ad una, le più bellicose tribù. La slealt

Quanto era bella!... Ah!... se lui fosse stato ancora un giovinotto, o un uomo piacente! E col pensiero penetrava nella camera di lei, desiderandola, e non l'abbandonava durante la notturna toeletta... Per distrarsi volle pensare a sua figlia, ma anche mille immagini ribelli lo tormentavano... Signore Iddio benedetto, che cosa ho addosso questa sera!

La Duchessa s'alzò di buonissima ora, dopo avere, nell'incerta luce del mattino che penetrava dalla porta socchiusa, gettato uno sguardo triste e appassionato verso Giuliano. Egli dormiva ora, bellissimo nella sua attitudine riposata e serena. Essa richiuse la porta, procurando di non far rumore, per non destarlo.

Lasciale gridare; che cosa t'importa?... Hanno un pochino d'invidia femminile. Non vuoi compatirle tu che sei tanto bella e adorata? Erano le prime parole d'amore che le diceva da quattro mesi che stavano insieme le prime dopo quel giorno. Le fecero una grande impressione. Tutta vibrante e intenerita sotto la carezza di quella voce che le penetrava il cuore, ella non trovò una risposta.

Finchè dalla finestra semiaperta penetrava, insieme colla blanda carezza del venticello, un raggio di luce pallida, Ernesta stette silenziosa, coll'occhio fisso sull'infermo, pieno il cuore di una dolcezza serena e melanconica; quando ogni luce si spense e nel nero vano della finestra scintillarono le stelle lontane, si scosse, fu in piedi d'un balzo e suonò leggermente il campanello.

Il sangue acceso del dottore gli mandò sul volto una vampata. Erano soli; dalla porta rimasta socchiusa penetrava un raggio di sole, i canarini si erano acquetati nel vano della finestra, le cui cortine di garza azzurra lasciavano passare una fantastica luce. Era venuta l'ora. Non l'esordio mancava oramai, ma l'occasione d'avventare una metafora.

L'appartamento era rischiarato da un fioco riflesso di luna, che penetrava dai balconi. L'aria era imbalsamata del profumo dei fiori che riempivano le giardiniere. Un silenzio completo e fitto regnava tutto intorno. Uno strato di neve, spolverato sugli alberi del giardino e sulle aiuole, faceva trovar delizioso il soave calore dell'appartamento.