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»La facciata volta a settentrione rimaneva nell'ombra meno un piccolo finestrello all'altezza di un uomo, dai vetri quasi tutti fessi e rattoppati di carta bianca ma illuminata internamente. »La vecchierella bussò leggermente all'uscio che fu subito aperto e si rinchiuse dietro a lei. »Il dottore s'era fermato ed anch'io.

Quel finestrello illuminava un corridoio che dalla sacrestia metteva all'appartamento di don Sebastiano. Mi venne il sospetto che il cupo vicecurato ci stesse ascoltando. E lo dissi a don Luigi. Si rabbuiò un momento; poi, data una crollatina di spalle: Non monta, sclamò; in fin dei conti non facciamo nulla di male.

In una stanza di ruvide pareti, sotto una volta annerita dal fumo, e che prendeva scarso lume da un elevato finestrello, giaceva sovra un letto di tavole il cadavere di Grampo ricoperto per met

»Allora venne la mia volta di appressarmi al finestrello: gi

Il paragone di Baccio non mi sembrò punto strano: il suo racconto in cui altri più positivo di me non avrebbe visto che una fiaba grossolana, mi interessava grandemente. Lo ascoltai come la più seria cosa del mondo. Egli era certo in buona fede. Eravamo in sacristia dove don Luigi ci aveva lasciati soli per entrare in chiesa a parare l'altare per la benedizione. Il sacrestano mi fece la sua confidenza agitando il turibolo a ravvivarne le brace. Il barlume del crepuscolo cadeva dall'alte e strette finestrello su certi visi pallidi di madonne e di sante; il bisbiglio sommesso dei devoti che entravano in chiesa, certi echi profondi, un acuto profumo d'incenso, la maest

»Finalmente il finestrello si rabbuiò e quasi subito nel vano dell'uscio socchiuso apparve la vecchierella da noi seguita che teneva un lume in mano. »Il dottore scambiò con lei alcune parole che non intesi. »La donna parve perplessa, lo guardava intimidita. »Ma, dopo qualche minuto, si tirò in disparte e lasciò passare il dottore. »La porta fu di nuovo chiusa a giro di chiave.

Noi abbiamo forse evitato molte disgrazie, mi disse poi. Noi si faceva questi discorsi passeggiando sotto il pergolato in attesa della cena. In uno dei tanti giri che facemmo, svoltando rapidamente levai a caso lo sguardo ad un finestrello mezzo nascosto nel fogliame di un melo tirato a spalliera: e mi parve di scorgervi una figura che si ritraesse frettolosa nell'ombra.