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»Finalmente il finestrello si rabbuiò e quasi subito nel vano dell'uscio socchiuso apparve la vecchierella da noi seguita che teneva un lume in mano. »Il dottore scambiò con lei alcune parole che non intesi. »La donna parve perplessa, lo guardava intimidita. »Ma, dopo qualche minuto, si tirò in disparte e lasciò passare il dottore. »La porta fu di nuovo chiusa a giro di chiave.

Conviene supporre che l'espressione del viso di Drollino fosse poco incoraggiante, perchè Milla si sentì intimidita, e seguitò, con una voce mite mite, a dar spiegazioni, ad accatastar motivi. Tutto ciò, in fondo, era ridicolo; ma Milla l'aveva proprio quel mal vezzo di profondere con chicchessia quelle sue squisite delicatezze di riguardi. Temeva sempre di urtare qualche suscettibilit

Lalla e miss Dill si recarono dagli sposi dopo che Maria era andata a dormire, e ciò per non lasciarla sola tutta la sera, e per non mettere in soggezione gli ospiti, finchè mangiavano il tacchino e il croccante. Infatti, quando si presentò la duchessina coll'istitutrice. la brigatella si mostrò un poco intimidita e vergognosa: nessuna sapeva più come muoversi, quali discorsi incominciare e i più arditi tentavano appena una scempiaggine a mezza voce, coll'aria di voler dire: Guardatemi, che io non soffro di soggezione! Soltanto la Nena e la sposa, l'una per dimestichezza, l'altra fatta ardita dalla felicit

Anche Fortunata era orgogliosa di suo fratello, ma quanto più egli cresceva in riputazione tanto più ella si sentiva intimidita e quasi sgomenta al suo cospetto. Egli, vedendola sempre malinconica, faceva di tutto per darle confidenza e per indurla ad aprirsi con lui, ma non c'era caso, le parole le morivano sul labbro. Gi

Lalla, ritta in piedi, giuocherellando colla catenella dell'orologio fra le dita tremanti, di tanto in tanto alzava la testolina, lo guardava dolcemente con un leggero tremito delle labbra, con un'espressione indefinibile, piena di affetto e d'indulgenti rimproveri, e poi, subito, la riabbassava intimidita. Sandro, vinto, tremando a sua volta, le si avvicinò.

Egli si levava da questi notti con gli occhi cavi e brucianti, con uno smarrimento di coscienza, che lo faceva parer vaneggiante. Chérie lo sogguardava, sempre più sorpresa. Adesso, non si parlavano più. Non si davano neppure la mano. Egli cercava di isolarsi, assorbito dalla sua fissazione sentimentale, uscendone solo per considerare Chérie con spavento, poichè ella era stata la causa del tradimento. Ella domandava a se stessa: «perchè gli faccio pauraMa non glielo chiedeva, oramai intimidita e stanca. La infermit

«Ecco che un bel giorno, eravamo soltanto al martedì, la Superiora mi manda a chiamare, mi accomoda la mantellina, mi fa mettere i guanti, perchè avevo ancora un poco di geloni, e mi conduce lei stessa in parlatorio. E , dietro alla grata, vedo subito la mia cara Duchessa, accompagnata da un signore giovane, grande, biondo. Può immaginare come rimasi...; credo che non seppi neppur salutare.... Ma la Duchessa non se l'ebbe per male; mi fece ancora più festa del solito; disse che quel signore era suo figlio, il quale era tornato da un viaggio a Roma e veniva a portare alla reverendissima Madre Superiora un rosario montato in argento, che il Santo Padre aveva benedetto per lei. Io ero molto edificata, e ascoltavo quel signore, il quale diceva tante belle cose con una voce che pareva una musica, e ogni tanto si rivolgeva anche a me; ma io ero così intimidita che non trovavo il coraggio di dire una parola. Quando furono per andar via, egli mi fece un saluto cortesissimo, e disse che si raccomandava alle mie orazioni. Infatti, io pregai proprio di cuore, pensando a quella visita che non mi sarei mai aspettata, e all'ingiunzione fattami dalla Superiora di non parlarne alle mie compagne, mulinando con una grande curiosit

Guardava anche lei quegli occhi penetranti e sorridenti che la scrutavano in tutta la persona, poi chinava il capo turbata, intimidita, innamorata, e il piccolo seno palpitava sotto il grembiule di percallina, che dalle spalle e dal petto le scendeva fin quasi ai piedi, allacciandola stretta stretta alla vita.

La signora Cagli, da principio, si sentiva quasi intimidita davanti a quell'espansione di allegria che il Gissi metteva nella conversazione ogni volta che veniva a trovarli o che era invitato a pranzo, cosa che accadeva una volta la settimana, a giorno fisso. Poi....