United States or Israel ? Vote for the TOP Country of the Week !


Pa... p

MORFEO. Vo... volete altro, pa... padre caro? PANURGO. Non altro, figlia, coltello di questo cuore; va' e còrcati. Non togliete, di grazia, la balla dal naso, finché non sia entrata e ventilata quest'aria rimasta infetta per il suo apparire. Avete visto mia figlia? Or vedete, da cosí bella giovane qual era, la violenza del morbo a che l'ha ridotta e come l'ha contrafatta!

I.... i.... du due san... gio....vannesi mi mi mi pa....paiono du du due i i intriganti.... io no no non.... credo che sa sa sarete.... ta ta tanto pazzo da fi fidarvi di di di di lo....ro, da da....d'accecce....ttare uuna prooo....posta da da gente che che co co....noscete poco, fa fa fatta forse pe pe per.... I consigli tienli per te quando non ti si chiedono, imbecille!

Come se' grosso e grasso; lo dicevo io tu' pa' che non avevi voglia di far nulla al mondo.... Eccoti diventato un signore. * Espressione del volgo. Tutti i mestieri danno pane, ma tu, pezzaccio di galera, che hai fatto? Ho sbertito Cacanastri*. * Nel gergo: ucciso. Ci ho gusto davvero; ma dimmi ho sentito di' che sei anche della congiura della fusciacca rossa* eh!

La Falsa-Testuggine sospirò profondamente, e con voce talvolta soffocata da singhiozzi, cantò così: "Astro di sera! O verdeggiante e ricca Zuppa che fumi in concava zuppiera! In te rapito il cucchiaion si ficca, E ne riempie una scodella intiera! Astro di sera! deliziosa Zuppa! In te il mio pan s'inzuppa! E di te canto o Zup pa! Canto all'Astro di sera; Canto la tua bont

PANURGO. Narticoforo caro, eccovi un poco di aceto, ungetevi le nari, togliete questa balla di profumi. NARTICOFORO. O mi Deus, o Iuppiter, che mostro è questo? mi incute terrore! PANURGO. Ecco, vedetela, miratela a vostra posta. GRANCHIO. A me ha fatto passar la voglia di mangiare. PANURGO. Camina qua, Cleria mia. MORFEO. No, no po... posso, pa... padre mio. PANURGO. Orsú, entra in casa.

NARTICOFORO. Qui non può esser veritá alcuna; vedrò altrimente Narticoforo se non vedo me stesso, Cintio mio figlio se non vado nel diversorio dove l'ho lasciato. MORFEO. Che dimandate pa... padre ca... ca... caro? GERASTO. Ecco il suo figlio Cintio. NARTICOFORO. Questa non è l'indole di mio figliuolo. GERASTO. Questo forastiero ha caro vedervi. Morfeo. Chi è questo fo... fo... forastiero?

Ricordative che voi mi proponeste questo partito e io era piú avido rifiutarlo che accettarlo, ché alla mia prole non mancano matrimoni nella sua patria. Ma voi tanto mi sollecitaste e mi postulaste con iterati internunzi e chirografi, che mi facesti cadere; e or con le parole non s'accordano i fatti. MORFEO. Che volete, pa... pa... padre caro?