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Mi sentivo sull'orlo di un precipizio; un precipizio verdeggiante, attraente come quelli cui sognava Fulvia sul Monte Bianco. Volsi un pensiero di compianto a mia moglie... ed apersi e lessi la lettera. «Massimo,

Erano giunti sulla riva, dove molti salici fronzuti formavano come una gran cupola verdeggiante che avrebbe riparato i nostri amici dalle carezze troppo ardenti del sole di luglio. Qui staremo benone, disse il babbo. Alla svelta! Ognuno deponga gl'impicci e posi le sue provviste a' piè di quell'alberone. Si deve mangiar subito? chiese Gigino. Come subito? ribattè il babbo.

Stanche le mule di questa giornata campale, siamo consigliati di fare il giorno appresso una tappa piuttosto corta. L'aspetto della campagna è molto cambiato dai giorni scorsi, e qui abbiamo lunga distesa di terreni ondulati, solcati di quando in quando da fenditure in cui scorre un po' d'acqua; verdeggiante il suolo, e sparso di grosse macchie di acacie dal fiore bianco; aspetto bello, grandioso, vero parco popolato da piccoli villaggi sulle creste delle alture e da molto bestiame pascolante. Dopo circa quattro ore di marcia, mettiamo il campo presso il villaggio di Doqu

Stando a fissarlo, si ripensa un cielo purissimo, una campagna verdeggiante fiorita, montagne luminose nel lontano orizzonte, e, fra gli alberi, un'azzurra striscia di mare riluccicante di riflessi sotto il sole meridiano; squarcio di mondo antico, quale noi lo intravediamo talvolta a traverso qualche distico dei buccolici greci.

Dopo qualche giorno ancora non si parlavano più... lui più non si fermava a farle contemplare il mare ampio e il serto verdeggiante delle colline; lei più non lo faceva arrabbiare pel suo colore politico; ma, quando la fanciulla alzava gli occhi lentamente e li teneva fissi negli occhi di Giorgio, nell'azzurro profondo di quelle lunghe occhiate egli dimenticava tutto il passato in un'estasi nuova, sognando gioie serene, purissime.

Il «thalweg» che conserva fin quasi ai piedi dell'ultimo ghiacciaio una larghezza costante di circa 1\2 km. era altra volta verdeggiante di prati; ora innumerevoli frane di sassi scese dalle sponde, massi giganti piombati dall'alto, e capricciose incursioni del torrente lo han ridotto in una triste maceria distendentesi senza tregua da un capo all'altro; alcuni miserabili pascoli quasi soffocati dalle macie, una capannuccia a mezzo il cammino, pochi alberi solitarii, tutto s'accorda nell'improntare di selvatichezza inospitale quel chiuso vallone

«Non v'impaurite. Non è dall'altro mondo che vi scrivo. No; è da questo mondo bello, dalla terra verdeggiante, dal cielo azzurro, dall'aria pura e serena, da questo mondo di luce, in cui si aspira la vita e la felicit

La Falsa-Testuggine sospirò profondamente, e con voce talvolta soffocata da singhiozzi, cantò così: "Astro di sera! O verdeggiante e ricca Zuppa che fumi in concava zuppiera! In te rapito il cucchiaion si ficca, E ne riempie una scodella intiera! Astro di sera! deliziosa Zuppa! In te il mio pan s'inzuppa! E di te canto o Zup pa! Canto all'Astro di sera; Canto la tua bont

Sta a fronte di Nebiolo una verdeggiante collina, dall'un lato della quale corre una via che conduce a S. Antonino, dall'altra ove per breve valletta è divisa da Nebiolo, è deserta, spoglia d'ogni gleba e d'ogni pianta. Le acque, le quali si precipitano dai colli superiori trascinando seco la terra che era sul pendìo, vi fecero alcuni seni e scoscesero in mille luoghi il declivo, sicchè tra la rapidit

L'Ericio Puteano, autore d'una Istoria Cisalpina, fece cenno di quel Castello colle seguenti parole: Era una rocca sovra una scabra ertezza posta come a vedetta di tutto il lago, di triplice lorica e di altrettanti castelli provveduta . E veramente la falda di monte su cui si erigeva quel forte venne da lui a buon diritto chiamata una scabra ertezza a causa della natura del sasso di cui va composta, e di sua alpestre configurazione. Sulla sponda occidentale del lago, da Rezzonico a Musso, le montagne si dirompono scendendo all'acque in valloncelli e pianerotoli coperti d'erbe e di piante; ma poco a settentrione dell'ultimo Borgo si scorge il monte nudo, erto, petroso protendersi lungo il lago per un tratto considerevole. Dall'un lato si stanno con Musso altre picciole terre disseminate pel pendío, dall'altro la montagna s'interna con rapido rivolgimento quasi ad angolo retto ver ponente formando un seno o piuttosto un golfo contornato da verdeggiante pianura, che si stende da Dongo a Gravedona. Questa schiena di monte, che s'appellava ne' passati tempi la Montagna del Castello, ed ora che le mura di esso stanno diroccate al suolo, vien detto il Sasso di Musso, è formata d'una pietra bigia, ruvida, spugnosa, congiunta così come fosse un solo gran masso, su cui allignano pochi sterpi e bronchi radicati nelle screpolature, entro cui le pioggie infiltrano un minuto terriccio. Due vallette tagliano di prospetto la fronte di quel gran sasso, l'una ver Dongo, che nomasi la Val-orba, in fondo alla quale stagnano acque nereggianti; l'altra, la Val-del-merlo, più della prima angusta, ma fruttosa in suo seno d'ulivi. Vicino a quest'ultima, dalla parte di Musso, sovra alcuni rialzi che formano un profilo distinto del monte, s'erigeva il Castello, ossia i varii forti che il componevano: poichè dalla notabile altezza dove trovavasi il maggior fabbricato ch'era la vera rocca, scendevano baluardi, mura e torri non interrotte sino alla strada, chiudendo altre rocche, ed alla strada congiungevansi per mezzo dell'arco, ch'era la Porta di Musso, alle mura del Porto, che s'avanzava co' suoi moli nel lago. Siccome que' forti che formavano il Castello, erano stati in tante riprese da diversi dominatori costruiti, e in epoche disparate ampliati e precinti di bastioni e di vedette, mostravano nelle varie foggie architettoniche di loro torri e finestre, nel colore delle mura l'indole e la distanza delle et