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per altro in Genova sta la proporzione a 14 e 3/4, che l'argento v'è piú caro che in Ispagna a ragione di otto e mezzo in circa per 100, se non per le spese e pericoli maggiori che vi sono nel trasporto: onde, in tanta distanza e pericolosa di corsari ed altri infortuni, non fa grande svario la proporzione di questi metalli.

Però facciamo come quelli che han fatto naufragio, che per non morire s'attaccano ad ogni tavola che s'incontrano. ATTILIO. Ahi, ch'essendo in casa mia, pensava esser in porto, dove sperava riposo di tutte le nostre amorose tempeste! CLERIA. Maladetto porto, dove s'affondano tutte le nostre speranze, e dove rabbiosi corsari cercano spogliarci de' nostri preciosi tesori: parvi bel porto questo?

31 Non fu Pompeio a par di costui degno, se ben vinse e cacciò tutti i corsari; Però che quelli al più possente regno che fosse mai, non poteano esser pari: ma questo Doria, sol col proprio ingegno e proprie forze purgher

TEODOSIO. Tu eri appena di duo anni che, tenendoti in braccio e andando a diporto per lo capo di Pausilippo, fummo disavedutamente presi da' corsari. A me parendo aver un pegno dell'amor grande che portava a Sennia mia consorte carissima, mi son ito sempre teco disacerbando la passione che ne soffriva.

Ora capisco tutto, disse donna Maria, l'ha salvata dai corsari, che tante volte infestano le nostre rive, e fu ferito nello scontro. Il marchese del Faro abitava un magnifico castello sulla riva del mare. Era molto ricco, ma viveva ritiratissimo, perchè assai originale. Allevò donna Livia, originale ella pure, in un modo tutto suo. La teneva sempre seco, ed il castello era il ritrovo di poeti, letterati, filosofi, che so io?... ma tutti vecchi, a quanto credo.... Vostro marito, dopo il servigio reso, avr

Tali frequenti volontari abbandoni, nell’atto che privano i proprietarj de’ loro bastimenti e delle merci di cui sono carichi, aumentano le forze del nemico, che, con il considerevole guadagno che ricava dalla vendita di essi, si alletta vie più alla pirateria; per cui si vede di giorno in giorno crescere il numero dei corsari». E finiva raccomandando che non potendosi resistere, pur salvandosi l’equipaggio, si colasse a fondo o si bruciasse il legno che non si potesse altrimenti salvare.

DOTTORE. La rapina, la povertá, la lontananza da' suoi parenti, la violenza de' corsari liberano la sua volontá d'ogni colpa di disonestá, e massime in lei che per la sua soverchia bellezza chiama a la violenza.

Ma voi come sapete tutto questo? Oh io!... fu per un caso strano.... Sono diversi anni che ella transitò dalla Dalmazia a Chioggia sopra la mia nave.... Uno de' miei marinaj, che poi in uno scontro coi corsari, avvenuto qualche mese dopo, rimase prigioniero, me la mostrò; dicendomi che egli era stato inviato segretamente e a più riprese da suo padre: che ella però non poteva certo riconoscerlo, perchè una sol volta l'aveva veduta.... Mi narrò di lei in segreto quanto ve ne dissi, aggiungendomi che in avvenire io solo forse conoscerei con lui la vera origine di quella giovane e la sorgente delle sue ricchezze.... Ella era accompagnata da una vecchia domestica.... La imponente bellezza di Camilla aveva gi

MELITEA. Nascendo fui rapita dalla balia; poi, con piú malvaggia fortuna, fui rapita da' corsari, i quali mi fecero questo oltraggio che, rubbando me, mi rubbaro il mio vero nome, il quale è Alcesia. DOTTORE. Dimmi, figliuola cara, non hai alcuna di quelle coselline d'oro serbate teco, che ti diè Galasia mia moglie?

Nove anni a pena in ciel Febo rivolse, Ch'andò la genitrice a l'ore estreme; Quinci di Creta il genitor si tolse, Perch'ebbe in Cipro d'avanzarsi speme: Dunque su legno, che primier disciolse Fidò se stesso, e noi suoi figli insieme, E non grande tesor: solcammo i mari, E fummo colti da' ladron corsari.