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Fin dal giorno 8, Garibaldi ordinava alcune scorrerie dei suoi, una delle quali, comandata dal prode Bronzetti Narciso, gli aveva riportata la speranza che il nemico non sarebbe stato così formidabile come si vantava di essere.

Gli ordini erano buoni; i soli possibili; e se a frustrarli non avesse cospirato quel nemico fatale in tutte le imprese notturne, il buio, causa di confusione, d'equivoci, di terrori, il colpo sarebbe riuscito. Il capitano Bronzetti che doveva con la sua compagnia cogliere di sorpresa il Castello dal lato settentrionale, venne abbandonato dalle guide, perdette la via e non arrivò al posto.

La sua effigie posa sul mio capezzale, in mezzo a quelle dei Bronzetti e sotto quelle dei Cairoli e degli altri martiri i di cui ritratti ho potuto raccogliere. Felice me! che, nell'avventurosa mia carriera, ho potuto servire il mio paese con tali compagni!

Ed ora: tre volte gloria! Ecco l'esercito leggendario, i trentamila vincitori del '60, un torrente color di fuoco, i «mille» immortali, soldati di tutti i popoli, centinaia di giovinetti e d'uomini canuti, stormi di calabresi e di «picciotti», una pleiade di generali registrati dalla storia, il Sirtori, il Cosenz, il Turr, il Lamasa, l'antico campione del Vascello; e in capo alle file dei più bravi, i morti venerabili e i feriti memorandi: il Tukery, fulminato all'assalto di Palermo, Benedetto Cairoli che gitta sangue dalla fronte, Nino Bixio che si strappa dal petto con le proprie mani la palla borbonica, Deodato Schiaffino, bello come una figura del Da Vinci, caduto sotto un'intera scarica di plotone a Calatafimi, Achille Majocchi che agita tra il fumo il braccio troncato, l'Elia che ricevette nella bocca il piombo diretto al cuore di Garibaldi, e Filippo Migliavacca, l'eroe di Varese, morto come un romano antico a Milazzo, e Pilade Bronzetti, il cui sacrificio sublime al Volturno salvò l'esercito da un colpo mortale.

I nostri, rinforzati da una compagnia del Bronzetti e da altra del Lipari, non si arrestarono, assalirono il cascinone chiamato Fenile-Ospitale e, sebbene fortemente difeso, riuscirono a cacciarne il nemico e l'occuparono.

Si rinnuova il caso di Eurialo e Niso nel Bronzetti tenente, il quale sapendo il suo soldato di servizio giacersi morto presso la villa Corsini caduta in potest

Il corpo borbonico, che stavamo attaccando, era di circa cinque mila uomini, e lo stesso che aveva schiacciato l'eroico battaglione di Bronzetti, composto di poche centinaia d'uomini, a Castel-Morone, ove quel nuovo Leonida aveva preferito morire con tutti i suoi, piuttosto che arrendersi.

Mentre la pugna ferveva nelle pianure Capuane, il maggiore Bronzetti, alla testa di circa trecento uomini, sosteneva l'urto di quattromila borbonici, e li respingeva a varie riprese dalle posizioni da lui occupate. Invano il nemico intimò la resa a qualunque patto. Invano! Il prode Lombardo avea deciso di morire co' suoi compagni, ma non arrendersi. E tale era l'eroica risoluzione di tutti!

Le note dei «fratelli d'Italia» si perdon nell'aria, e un altro esercito s'inoltra, d'aspetto diverso e nuovo, ordinato e disciplinato come un vecchio esercito, una fiumana di cappotti grigi e di berretti turchini, segnati dalla croce di Savoia, battaglioni serrati e rapidi di studenti, d'artisti, di dottori, di patrizi, d'operai, di poeti, comandati da antichi ufficiali di Venezia, di Roma e del Tirolo, l'esercito del '59, i valorosi Cacciatori delle Alpi; e tra le prime file il tenente Pedotti con una palla nel cuore, e il Guerzoni con la spalla infranta, e il De Cristoforis col ventre lacerato, e Narciso Bronzetti, superbo di tre ferite mortali, sorridono al loro generale adorato, e agitando le carabine e le spade vittoriose gli gridano i nomi delle loro tre battaglie, e al suono dei tre nomi benedetti balena la fronte augusta tre volte....

Essi terminarono sino all'ultima cartuccia, sostennero l'attacco finale colla baionetta, e caddero tutti!..... Alcuni pochi feriti furono trasportati a Capua. E dove giaciono le ossa di tanti prodi e dell'illustre duce Bronzetti?..... Italia le ricordi! I fratelli hanno ucciso i fratelli! Questa orrenda novella vi do!