United States or Philippines ? Vote for the TOP Country of the Week !


Il nemico più forte di noi in numero, era sulla testa nostra in posizioni fortissime! Eppure bisognava vincere! E con tale risoluzione si cominciò ad ascendere la prima banchina. Non ricordo il numero, ma certo eran varie le banchine che ci dividevano dai Borbonici. Ed ogni volta che si avanzava dopo aver preso fiato, da una banchina all'altra, era una grandinata di palle. E noi!

E veramente i Borbonici sopraggiunti inseguendo i fuggenti, cominciarono a menar sciabolate a gente incapace di difendersi, ed a gridare: «Arrendetevi!» I caduti eran tutta gente poco disposta alla resa, e sbarazzati dai cavalli, essi si atteggiarono a menar le mani. Ma cosa avrebbe potuto un numero sproporzionato? morire da forti. Così però non l'intendevano Cantoni ed Ida.

Tirai di tasca la Perseveranza e continuai: Ecco un giornale dei vostri, e narra che la nostra vittoria del 1.º ottobre devesi agli artiglieri e ai bersaglieri piemontesi. I bersaglieri non li vidi, ma una ventina di artiglieri ci si trovava. E venti artiglieri, tuonò Nullo in bergamasco, sconfissero più di cinquantamila borbonici?

Nel forte di Baja esisteva il massimo deposito di polveri dello Stato; artiglieri e fucilieri borbonici lo custodivano.

Dopo alcune scaramuccie coi Borbonici a Renne, i Mille impresero quella famosa marcia di notte verso Parco, che li mise in facili comunicazioni coll'interno, e la parte orientale dell'Isola marcia che io non ricordo d'aver veduto simile, e tanto ardua, nemmeno nelle vergini foreste dell'America.

Si afferma che procedenti dalle Marche ci visitino i Piemontesi. Lasciandoli alla cura dei cinquantamila borbonici, non potremmo noi frattanto in ventimila irrompere per altra via su Roma? I Piemontesi vi si opporrebbero; donde la necessit

I generali borbonici, nel loro meditatissimo piano di battaglia, aveano accortamente approfittato di tali accidentalit

Io l'ho veduta dall'alto di Villa San Giovanni cannoneggiando una povera batteria che le povere camicie rosse avean edificato sulla punta del faro, con due cannoni borbonici, e l'ho contemplata con orgoglio, per esser legno italiano, da poter comparire con decoro al cospetto delle fregate suddette.

No, no, costui v'inganna! affermarono in coro i paesani. Ed io a Nullo: Arrestiamolo; ha il muso sinistro e probabilmente indosso carte nemiche. E m'apposi. Frugato, saltarono fuori lettere del generale borbonico ad agenti borbonici in Reggio, per ragguagli sulle forze e sulle mosse di Garibaldi. Allora i paesani uscirono nella seguente argomentazione: Spia del nemico, dunque s'impicchi.

Garibaldi, Missori e il giovane Bertini erano a poca distanza; l’ufficiale napoletano non se ne accorse, intento a correre per riprendere un cannone che i garibaldini avevano preso al nemico; ma i cacciatori borbonici sono ricevuti dalle fucilate dei nostri e ritornano indietro.