United States or Sierra Leone ? Vote for the TOP Country of the Week !


per la ragion che di', quinci si parte verso settentrion, quanto li Ebrei vedevan lui verso la calda parte. Ma se a te piace, volontier saprei quanto avemo ad andar; che' 'l poggio sale piu` che salir non posson li occhi miei>>. Ed elli a me: <<Questa montagna e` tale, che sempre al cominciar di sotto e` grave; e quant'om piu` va su`, e men fa male.

CAPPIO. Anzi tu stesso cerchi la tua rovina: hai la ventura innanzi e non la conosci. LARDONE. Nol farò mai. CAPPIO. Per che ragione? LARDONE. Perché scoprendosi sarò appiccato. CAPPIO. Questa tua ragione è senza ragione, perché non basta a scoprirsi mai. L'inganno è tanto riuscibile che se pur si scoprisse, avemo molti modi di scolparti.

Ma se a te piace, volontier saprei quanto avemo ad andar; ché ’l poggio sale più che salir non posson li occhi miei». Ed elli a me: «Questa montagna è tale, che sempre al cominciar di sotto è grave; e quant’ om più va , e men fa male. Però, quand’ ella ti parr

Infelice me, disgraziata me! GERASTO. Taci e fa' rumor manco che puoi, acciò le corne che avemo nascoste in seno, non ce le ponghiamo in fronte, e altri imparino a nostre spese. Egli m'ha detto che è gentiluomo genovese di Fregosi, e si contenta star prigione finché si pigli informazione di lui; e se è vero, se gli dii per moglie, perché ella, non men che lui, lo desidera ardentemente.

MASTRO ANTONIO. Andemo, mistro, ché tardo. PRUDENZIO. Non avemo de andar piú innanzi. Sonate un poco el vostro liuto. MASTRO ANTONIO. , ; lassate el cargo a mi. Trin, trin. PRUDENZIO. Oh bono! oh bono! Cantate alquanto. MALFATTO. So' ben qua, . Ve vego bene, . MASTRO ANTONIO. Questo canto non troppo bono. MALFATTO. Sto alla finestra. Oh Luzio! Non me senti, eh?

NARTICOFORO. Ed io ancora mi penso saperlo quam optume. PANURGO. Dunque, se lo sapete, perché me lo dimandate? GERASTO. Lo dimando per sapere se sei me. NARTICOFORO. Ed io ancora flagito, posco, peto, rogo saper se sei me. PANURGO. Con una risposta sodisfarò ad ambiduo. Io essendo me, non posso essere te lui. GERASTO. La differenza che avemo fra noi, è se siate me o lui.

PANFAGO. Avemo alcune cosette in nave, come frutti della nostra patria, cioè alcuni barilotti di malvagie, bottarghe, provature, formaggi, confetti e simili frascherie; ve ne farò parte: vorrei che le riceveste con quello amore che ve le porgiamo, non avendo riguardo al lor poco valore.

per la ragion che di', quinci si parte verso settentrion, quanto li Ebrei vedevan lui verso la calda parte. Ma se a te piace, volontier saprei quanto avemo ad andar; che' 'l poggio sale piu` che salir non posson li occhi miei>>. Ed elli a me: <<Questa montagna e` tale, che sempre al cominciar di sotto e` grave; e quant'om piu` va su`, e men fa male.

FORCA. Non è cosa che piú mitighi l'animo d'un offeso, che l'umiltá del nemico; però non solo vo' perdonarvi, ma procurar la sodisfazion di chi mi ha offeso. Vo' esser di animo piú generoso verso voi, che voi non sète con me. PIRINO. Orsú, poiché avemo i danari, che faremo? FORCA. Dove è Panfago? ché abbiamo bisogno di lui. PIRINO. È scampato via.

Quanto tempo è che sète giunto in Napoli? VIGNAROLO. Voi siate il ben trovato! Or giungo dal viaggio. RONCA. Vi avemo giá pianto per morto. VIGNAROLO. Son salvo e al vostro comando. RONCA. Si ricorda Vostra Signoria, quando mi prestaste dieci ducati, che i birri mi menavano in prigione? VIGNAROLO. Signor , signor , me ne ricordo.