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Aggiornato: 28 giugno 2025


L'arrivo di Cantoni ed Ida tra i Volontari della Legione Italiana in Macerata fu una festa, tanta era la simpatia che godeva la bellissima coppia in mezzo a quella ardente e valorosa gioventù.

Passata in fretta Novara, e toccata Pavia per salutare il suo grande amico Sacchi, il quale andava raccogliendo volontari, al 4 di luglio arrivò al Quartiere Generale in Roverbella, e si presentò immediatamente al Re. Questi lo accolse con grande cortesia, si mostrò edotto delle sue gesta di America, se ne compiacque altamente congratulandosi con lui.

Passa la legione di Montevideo, e un altro esercito viene innanzi, più tumultuoso, più ardente, più italiano, che agita in alto la bandiera di Giuseppe Mazzini: la legione dei Vicentini, il battaglione dei Pavesi, le reliquie dei suoi commilitoni d'America, il fiore dei prodi delle Cinque giornate, uno stuolo di signori lombardi, uno sciame di nizzardi e di liguri, un'accolta di combattenti di tutti i Corpi franchi dell'alta Italia, in divisa di soldati e in panni di cittadini, chiusi in casacche strappate ai Croati, vestiti del costume italico con la giacca di velluto e il cappello piumato, armati di fucili e di sciabole d'ogni forma e di spiedi e di bastoni e di scuri: l'esercito dei volontari del '48 che passa e lo saluta d'un evviva frenetico, rammentandogli il primo sangue italiano sparso su terra italiana sotto le ali vittoriose del nome suo....

Risposero: «Il paese ha mille abitanti, e si può contare su tutti i giovani, ma venti almeno ci seguono, chè altrettanti sono tornati da poco, ed erano volontarî del governo di GuerrazziAllora il Capitano si avvicinò a Garibaldi, e gli disse con fuoco: «Generale, ricominciamo di qui?» E i quattro Scarlinesi stavano pronti ad aspettare gli ordini.

Dopo avere gettato Io sconforto nelle schiere dei volontari, impedito che soccorsi loro giungessero, disarmato coloro che potevano esserlo senza pericolo, (perché ognuno di questi tradimenti si fece colla vilt

«Oh, generale! voi non sapete che razza sono questi Romagnoli. Poi ai Volontari si son riuniti quel fazioso di Masina co' suoi lancieri, quel furioso di Bonnet da Comacchio ed un capitano Mambrini con molti Mantovani. Non è vero don Gaudenzio

E come avviene che il vostro Carlo non trovisi ora con voi? Le ragioni istesse che il giorno delle mie nozze lo spinsero a trucidare un prete scellerato, pochi mesi dopo lo strapparono dalle mie braccia. Egli è partito per Roma alla testa di un corpo di volontari... E voi, per quanto apparisce, vi siete proposta di andarlo a raggiungere... Ne ho fatto giuramento.

Così isolati, i volontari e privi d'ogni soccorso, massime dell'essenziale, le munizioni, che si sapeva che mancavano; avendo il Governo ed i preti coi mezzi gesuitici che loro soli conoscono gettato lo sconforto e la demoralizzazione tra quei giovani militi ne seguì poi l'esecuzione dell'infame e diabolico divisamento di distruggerli.

Nei combattimenti di Cornuda e di Treviso, sostenuti con valore dalle forze di linea e di volontari comandate dal generale Ferrari si distinsero: Patrizi Filippo, Galletti Bartolomeo, Diamilla-Muller Demetrio, Stefanoni Carlo, Ruspoli Bartolomeo, Tittoni Angelo, Pianciani Luigi, Del Grande Natale, Montecchi Mattia, Gariboldi Alessandro, Ceccarini Luigi, De Angelis Pietro, Federici Romolo, Savini Francesco, Gazzani Adriano, Silli Giuseppe, Chiavarelli Antonio.

«Non solamente è vero» rispondeva la spia in sottana, «ma vi so dire che in Ravenna giorno e notte si stanno fabbricando cartuccie¹, e che vi esistono fucili sufficienti per armare Volontari e popolazione.» ¹ Storico.

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