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Che valore ha l'altruismo di Romolo Pieri, se il più immediato dei risultati di esso è la distruzione della famiglia; il dolore e la disperazione seminati attorno; il vizio, la corruzione, l'odio, la morte di coloro che, prima di tutti gli altri, avrebbero dovuto trarne beneficio?

Così disposto il banchetto, Mercurio fa la proposta di aprire un concorso per esame fra gli imperatori per vedere chi di loro otterrebbe il premio degli dei. La proposta è accolta, tanto più che Romolo gi

E nondimeno, avendogli tutto il governo della republica commesso, e tenendo ragionamento di doverlo cognominare Romolo, per consiglio di Numacio Planco senatore fu cognominato Augusto, cioè accrescitore. Ma, percioché in molte parti di questo libro si fa di lui menzione, per questa credo assai sia detto.

La storia delle sue inondazioni comincia con lo sbarco dei gemelli Romolo e Remo, quindi con l'origine mistica di Roma, e prosegue, naturalmente con molte lacune, attraverso i lunghi secoli della Repubblica e dell'Impero, secondo i dati degli antichi scrittori.

La contessa di Karolystria!... Mia nipote!... Me l'ero figurato!... Non c'è che lei, non c'è che lei per giuocare di queste farse! Sagrestano: tenete ritto quel bambino... badate che non caschi.... che non si sciupi.... Caspita! è un mio pronipote.... ! ! voglio darmi la soddisfazione di battezzarlo io... Frattanto, muovetevi... fate di trovare una balia... in mancanza di balia una capra... una lupa... Romolo fu ben allattato da una lupa... Su, dunque! spicciatevi! Ma dove sar

I Discorsi cominciando dal ragionare delle origini delle varie forme di governo s'appropriano, traducendolo, tutto un brano del settimo libro delle Storie di Polibio: le applicazioni che il Macchiavelli ne fa alla storia romana concludono a questo, che Romolo avrebbe potuto fondare diversamente Roma e diversamente informarne la storia, ma che i Romani risultarono così da lui costituiti e così durarono per gli scopi che dovevano realizzare.

Sentite, eh, come parla dei fatti vostri, al tempo di Romolo... di Coriolano.... Vedi, Annia Luscina? anche di Coriolano! E come vi loda! come vi esalta! Fa bene. E giù applausi! Applaudono tutti e tutto, queste care centurie! Gi

"Il suo grosso indice si appuntò verso il petto di Romolo e rimase dritto nel cenno. Parve a Mauro, che il padre si ritraesse, quasi a evitarne l'urto; volse gli occhi in giro per misurar l'effetto della sua rivelazione, mugolò, ammutolì, poi balbettò come avesse confessato un delitto: " La mia compagna... Massima. " Tua moglie... sussurrò il vecchio trepidando.

Olimpio si salvò per la scala del giardino; Marzio uscì dal palazzo montato sul cavallo storno, portando su le groppe di quello avvoltolato il mantello scarlatto trinato di oro. Acque del Tebro, a voi sola è rimasta La grandezza di Roma. ANFOSSI, Beatrice Cènci. Fu di Romolo la gente Che il tridente Di Nettuno in man gli porse. Ebbe allor del mar lo impero, Ed altero Trionfando il mondo corse.

Detto fatto! gli saltano addosso colle daghe sguainate e Romolo, benché valorosissimo, dovette cadere sotto i loro colpi. L'affare era fatto, ma al popolo romano alquanto innamorato del suo re guerriero, per non avere de1 guai, bisognava contare qualche fandonia su quella morte e l'avviso d'un vecchio senatore prevalse su quello degli altri sul da farsi.