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Aggiornato: 25 giugno 2025
.... È alquanto difficile significare le impressioni del sogno: voi sapete che si distinguono da quelle della veglia per qualche cosa, appunto, di ambiguo, di indefinibile, di evanescente. Talvolta, è vero, sono d'una vivacit
«Vorrei bisbigliò essa che appena potè udirsi vorrei.... dormire un sonno.... dolce....; ma tu veglia, e se mai.... «Che cosa? chiese egli con ansiet
A San Francisco mo' sona 'o risveglio, chi dorme e chi veglia, chi fa nfamit
Per sua maggiore disdetta, la prima parola che ella aveva detto ad Aloise, nella veglia delle maschere al teatro Carlo Felice, lo aveva punto sul vivo. Che cosa vai tu a fare ogni giorno sul belvedere dei Giardinetti, accanto alla villa Di Negro? gli aveva sussurrato ella all'orecchio, ripetendo una frase udita da altri.
Quel mattino di maggio aveva cento mani leggiere e fresche per accarezzarla sulla fronte, sulle guancie, sugli occhi stanchi dalla veglia; i passeri le davano il buon giorno in coro, e le rondini inquiete le passavano rasente fino quasi a toccarla colle ali, mandando un grido di saluto, in cui entrava un po' di paura.
Indi proseguì ad alta voce, rivolgendosi all'uscio. Non importa; va dalla signora, e dille che c'è il Giuliani, il Trovatore. La padrona è a letto. Ma veglia la sua donna! ripigliò il Giuliani con accento melodrammatico. Va ad ogni modo, e dille che Giuliani, il Trovatore, o Alfredo, se più le torna gradito, è qui, ed ha bisogno di parlarle.
Ah! se tu sapessi quanto ti ama il mio povero padrone e quanto egli è infelice! E perchè non disertò?... Perchè, Omar. Ha una donna, una furia che veglia su di lui, che lo segue dì e notte in ogni suo passo e che gli impedisce di fuggire. Una donna! mormorò Fathma che si sentì mordere il cuore dalla gelosia. Chi è questa donna? Io voglio saperlo. Omar, lo voglio! È sempre Elenka. Ah! maledetta!
Tu nel languente Crepuscolo t'immergi e ti par quasi Di spegnerti nell'ora che si spegne. Ma se porgi l'orecchio, è nel tramonto Di quest'ora che parlano le oscure Cose del mondo a chi timido veglia Al lume d'una fede.
Che è stato? Siamo in ritardo? Come?... Non sai?... Quattro ore, quattro ore che aspetto, tremando, fremendo al pensiero del tuo pericolo.... Non ti sei accorta di nulla?... Dormivi?... Ho dormito, sì: ero tanto stanca. Ma tra veglia e sonno m'accorgevo che il treno era immobile, udivo rumore di passi, voci di sconosciuti.... Che è stato?
Anche questo era un rimedio del Priore, che non si era certamente formato alla scuola di Salerno. Contuttociò, egli non aveva cansato i danni della veglia prolungata, si sentiva pesare la testa, aveva il cervello intronato e la bocca amara.
Parola Del Giorno
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