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Poi tuffava le mani nelle sue grandi tasche e ne tirava fuori, per la terza volta, un dispaccio, cui leggeva facendo dei musoni singolari, sclamando con dispetto: , , vi ci vorrei ben vedere, voi signor conte di Nesselrode! Gli è facile dar degli ordini, i piedi stesi sugli alari del camino...

Ogni paesaggio, ogni scena, ogni figuretta le ridestava nell'animo un ricordo; la tuffava nel passato. Quante volte, nella sua infanzia, ella non si era ritrovata ad animare con la fantasia le figure dai colori vivaci e dalle linee inverosimili e spesso ridicole che adornavano le pareti di quella cameretta! C'era una nevicata su la costa della montagna con una capannuccia quasi sepolta nella neve e due fanciulli a poca distanza, che le ricordava tutta una storia di miseria, di sventura, di eroismo; storia di poveri montanari sopraffatti da valanghe, lottanti con frane e gelo. C'era una nave nel mare burrascoso con passeggieri e marinai in atteggiamenti disperati, che le risvegliavano in cuore l'antica piet

Ordinava carrozze, voleva comperare cavalli.... Poi, tutte le mattine, dopo il lungo bagno, nel quale si tuffava avidamente, cupidamente, quasi ansiosa di purificarsi dei baci della notte, usciva, correva attorno per le splendide botteghe dell'avenue de la Gare e della place Massena, seguita dal suo "Nannucci" ogni giorno più beatamente rintontito, e si sfogava a spendere, a spendere, a spendere, a comperar gioielli, trine, stoffe, ninnoli, pur di sciupare, di sprecare, di buttar via danaro, pur di sfogare nello spendere quella smania insoddisfatta, nervosa, che sentiva nel sangue.... nel sangue giovane, forte, sano, che certe volte, e ne era il castigo, si accendeva pur negli abbandoni, negli ardori simulati, con impeti improvvisi e terribili.

Richiamata alle scosse della esistenza giornaliera, la sua indole fece ch'ella dinnanzi agli occhi portasse sempre un lembo di nebbia iridescente, la nebbia dai vortici pieni di sogni, la quale, posandosi sugli oggetti veduti o intraveduti, li rendeva circonfusi di luci mitissime, li tuffava come nel crepuscolo dileguante di una visione. Così l'ideale si sfumava col reale: e il volto del padre cavaliere divenne buono e tutto per lei, la imagine della madre sepolta si presentava alla culla, o quella dello sposo veniva, veniva, come nei primi giorni... Che? il viso di messere Adalberto. Guidinga domandava: Dov'è lo sposo? e poi sorrise. Sar

D'estate, nelle ore in cui il sole percuoteva la montagna, seduta a testa nuda sul suo picco, si tuffava in un bagno di raggi, piacendosi a sentire i morsi del calore, resistendovi con una sensazione di dilatamento nella pelle, immedesimazione, quasi, che somigliava ad una conquista. Calma e semplice era Maria. Ella viveva in uno stato continuo di tenerezza e di pace profonda.

come disse il Caporali di Mecenate. Però la sera fu forza mettersi in mare, e il tempo volgeva alla burrasca, il sole si tuffava infocato, l'aria incupiva ogni momento più; il giovinetto bellissimo portava un berretto vermiglio alla greca, e i capelli proprio d'oro schietto gli fremevano ventilati dietro le spalle.

Salirono: Nicla prese i fiocchi del timone, e ordinò ai barcaiuoli: Alla croda! Bruno taceva, guardando le due ville da cui la lancia si allontanava, guardando la spiaggia, quel punto della spiaggia, l'acqua cilestre in cui tuffava la mano furtivamente perchè Nicla non lo scorgesse e lo sgridasse.

Il vostro amoroso GIOVANNI. Amoroso? gridò Rosina, dopo avere a ciglio asciutto e con ferma voce letto la lettera sulla quale il sole che si tuffava nel Mediterraneo gettava un ultimo e patetico raggio. Amoroso? ah no, crudele, crudele! dovevi tu lasciarmi così? lo aveva io meritato? ahi misera, ahi misera!

Bruno cercò d'appiccar discorso, ma dopo un vano tentativo, accorgendosi che la sua amica era assorta in un pensiero, ne rispettò il silenzio e tacque a sua volta. Guardava l'acqua che mutava sotto il riflesso del Sole morente il suo color verdastro in una lieve tinta cremisi; e di tanto in tanto vi tuffava una mano, occhieggiando se Nicla non lo sorprendesse.

Qualche giovinotto faceva mostra di impietosirsi di quelle ansie materne, si tuffava nell'acqua, nuotava con foga per raggiungere le imprudenti e consigliarle al ritorno. Spesso erano parecchi i caritatevoli giovanotti, che per tranquillare la madre nuotavano a la volta delle figliuole. Ed allora il ritorno era gaio e festoso.