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Aggiornato: 19 giugno 2025


Ma tu conosci me? TRASILOGO. Non io. LAMPRIDIO. Orsú, vo' che mi conoschi, perché vogliam fare questione insieme. TRASILOGO. Poiché io non conosco te tu me, non accade far questione altrimente. LAMPRIDIO. Su, poni mano alla spada. TRASILOGO. Non la vo' ponere se non dove piace a me: vuoimene forzar tu? sei tu padrone delle mie mani? sto io con te che mi comandi?

TRASILOGO. Anasira, quella mia conoscente; e vogliono con questo inganno tormi Olimpia mia sposa. Son uscito per incontrarlo e ammazzarlo. SQUADRA. Per dirlovi, padrone, a me parea impossibile che Olimpia v'amasse mai, perché alla vista conosceva che ne stava molto aliena. TRASILOGO. O Dio, che queste feminacce del diavolo fanno poco conto d'un cor tremendo e foribondo!

TRASILOGO. Questi sono mezzi uomini e mezzi pesci; e cosí scorrono per lo mare come gli uccelli per l'aria, e son coverti di piume molli che dando loro con la spada cedono al taglio, che non fa ferita. si può loro appressar con navi, perché portan fuoco e le bruggian tutte.... MASTICA. Voi come l'uccideste?

TRASILOGO. Nell'India del Mondo nuovo. Suona il tamburo, Squadra. SQUADRA. Io non ho naccheri tamburi. TRASILOGO. Suona con la bocca mentre costoro caminano in ordinanza. SQUADRA. Tup, tup, tup. TRASILOGO. O bestia incantata, non vedi che guasti l'ordine?

SQUADRA. Oh come fate bene! dite: Innanzi innanzi! e vi fate indietro indietro! TRASILOGO. Sciagurato, fo come il castrone che si fa indietro per ferir con maggior impeto dinanzi. Ah capitano, innanzi innanzi! SQUADRA. Padrone, sento piú di mille uomini che calano con arme.... No no, è stata una gatta. TRASILOGO. Facciamo una bella ritirata, che non è men bella che un forte assalto.

Haile tu raccontato le cittá che ho prese, le tante volte che ho combattuto in steccato e le battaglie terribili c'ho fatte? MASTICA. Quali? TRASILOGO.... Non devi esser di questa cittá o sei nato sordo, poiché non hai inteso per ogni cantone le mie pruove. Ascolta, che vo' raccontartene una spaventevole che un tempo ebbi con la famosa Alitia.

TRASILOGO. Mira bene. SQUADRA. Non vi è persona, dico. TRASILOGO. Io non ho voluto porre a rischio un par mio con lui, ché a me ogni minima ferita m'ucciderebbe perché son tutto cuore; ma egli è tutto polmone. gli ho voluto rispondere perché non aveva còlera. SQUADRA. Perché non vi serbate la còlera per lo bisogno?

SQUADRA. Ogni cosa è difficile a chi fugge fatica, è bisogno porsi a pericolo chi vuole. Voi vorreste che Olimpia vi fusse portata in camera e vi fusse spogliata e posta in letto, e che un altro vi ponesse..., SQUADRA.... quasi mel facesti dire. TRASILOGO. Lascia parlar a me dove bisogna. SQUADRA. Bisogna por mano a fatti, non a parole, ché i fatti son maschi e le parole femine.

MASTICA. Si, certi polli che appena aveano la pelle come se avessero avuti tutti i pensieri del mondo o fussero ettici o avessero avuto la quartana dieci anni; o qualche cornacchia vecchia che fattala bollir tutto un giorno non si potea masticare. TRASILOGO. Taci, ruffianello macro, morto di fame.

Poi li vestiremo da turchi e li faremo sbarcar in casa di Sennia con dire che sia suo figlio e marito.... TRASILOGO. Questo a che effetto? SQUADRA.... Voi sapete che un che ha rubbato o fatto qualche mal'opra sta sempre in suspetto, e d'ogni cosa che si ragiona pensa che si dica di lui e pargli d'ora in ora vedersi il boia sopra le spalle....

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