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Quei mobili così di buon gusto, quel parafuoco che la sua mamma gli aveva ricamato, quel tagliacarte d'avorio, dono di Lucilla, quei gingilli sparpagliati sulla consolle, quelle stampe appese alle pareti, quel ricco album di fotografie, tutto insomma rivelava un'esistenza confortata dagli agi e dalla tenerezza domestica. Poi i cassetti della sua scrivania chiudevano altri tesori.

I soffici tappeti, le tendine pesanti isolavano ancora più completamente quel remoto boudoir che la duchessa preferiva per passare il suo tempo leggendo o lavorando, e dove ora restava, abbandonata, con le mani sul viso, mentre l'ultimo romanzo del Bourget mostrava il tagliacarte di tartaruga posto fra le pagine, e un filo di seta partente da un canestrino e perdentesi sotto uno sgabello tradiva ancora il gesto scomposto che aveva fatto ruzzolare il gomitolo del ricamo.

Il Perego lesse l'articolo con arte, con enfasi, e Matteo Cantasirena, brandito un lungo tagliacarte ne seguiva la lettura accennando ai punti, alle pause, agli "a capo" come un direttore d'orchestra. L'articolo cominciava umoristicamente, domandando all'illustrissimo commendator Francesco Kloss, perchè aspettasse l'acqua della Cisalpina per annegarsi non solo, ma ben anche per.... lavarsi!

Con un sottil tagliacarte che somigliava a un pugnale, Bruno tagliava rapidamente un lato delle buste, apriva, leggeva, guardando innanzi tutto la firma. Oh! disse a un tratto. Armanda! È Armanda che mi scrive. Armanda Jeoffroy, ripetè il Salapolli. Credo che volesse molto bene al signor conte.... , poveretta, ed io era molto cattivo con lei....

Il conte di Cavour si tiene in Parlamento assolutamente come se la sinistra non esistesse, come se egli fosse nel suo salone, in mezzo dei suoi famigliari sopratutto quando si annoja. Egli parla, egli ride, egli petulantemente volta le spalle ai suoi colleghi, egli si accoccola, sbadiglia, tormenta il velluto della tavola con il suo tagliacarte, fa degli epigrammi;.... se avesse le abitudini americane, metterebbe i piedi sul bureau! Egli non vede l

Voi siete un pazzo! esclamò Roberto incollerito, voi mi spingete a perdere ogni moderazione, a uscire da ogni ritegno. E febbrilmente Roberto toccava un acuminato tagliacarte, con impugnatura d'oro e lama d'acciaio, che era sul tavolino. Gli sguardi coruscanti, la fisonomia stravolta, promettevano poco di buono. Ho avuto torto di venir qui esclamò con voce soffocata dalla collera sono in casa vostra.... debbo, fin che sia possibile, contenermi.... Non mi eccitate ad estremi.... Voi avete il fare sprezzante, provocante di certi uomini della vostra razza.... razza odiata, che si crede tutto permesso, e non ha la virtù di riparare onestamente, nobilmente a un'ingiustizia, a mali che ha cagionato e che sarebbe in suo potere di terminare.... Avrei dovuto farvi venir altrove.... E mi sarebbe bastata una parola per costringervi a recarvi da me, a umiliarvi innanzi a me.... Ma io sono generoso, e volevo risparmiarvi molto dolore.... Voi non sapete comprendere la grande bont

Aveva davanti un grande tavolino coperto di carte e di libri, disposti con ordine, e sparso di molti piccoli oggetti luccicanti, di forma graziosa, come il tagliacarte; che rivelavano un fino gusto artistico. Tutta la sala indicava l'agiatezza elegante dello scrittore parigino in voga. In una parete c'era un suo grande ritratto a olio, di quando aveva ventisei anni.

Alberto fu triste per la partenza di Emilia, come non avrebbe creduto di esserlo. Egli che si era messo con tanta lena al nuovo lavoro che i consigli dell'amico gli avevano fatto intraprendere, ora tornava di nuovo a trovar tutto vano ed inutile, dacchè la sua stanza di studio non poteva più essere illuminata di tanto in tanto dal sorriso di Emilia. Egli che da qualche tempo la trascurava un poco, ora si sentiva talmente pieno d'amore per lei, che non si ricordava un'ora cotanto triste quanto quella in cui aveva udito il fischio della locomitiva che la rapiva. La sala, il posto ch'ella occupava vicino alla finestra, il ricamo mezzo finito sul telaio, il tagliacarte lasciato nel libro, le sbarre del focolare dove i suoi piedini si appoggiavano, i fiori che ora appassivano nei vasi, tutti cotesti segni della sua assenza lo riempivano di malinconia. Il profumo di lei ch'empiva tutta la casa e che gli era sempre stato dolce, ora lo rattristava. Ed era contento della decisione presa di partire, poichè dovendo separarsi da lei, non poteva sopportare di essere continuamente circondato da mille cose che la rammentavano; si sentiva il bisogno di variare tutto intorno a , di una vita affatto nuova in mezzo ad oggetti non soliti. Giunto a Parigi infatti queste impressioni si affievolirono; le lettere che riceveva quasi quotidianamente da Emilia gli parevano quasi lei e quasi gli bastavano; le distrazioni, il contatto di quella societ

Appena fummo seduti, prese in mano un tagliacarte fatto a pugnale, colla guaina, e lo ritenne finchè durò la conversazione, sguainandolo e ringuainandolo continuamente con un gesto vivace. Eravamo nel suo studio: una bella sala piena di luce, decorata di molti quadri a olio; da cui s'indovinava l'uomo che ama molto la casa e che vive molto solo.

Prese sul tavolo un piccolo tagliacarte a foggia di scimitarra, e come la luce si andava ritirando, si fece presso la finestra. Stava per aprire la lettera, quando si arrestò un momento, considerando il carattere dell'indirizzo, sulla busta moyen-âge, suggellata di ceralacca azzurra in un angolo.