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Avvicinarsi alla belva capricciosa e feroce, fissarla in faccia, domarla, affascinarla, schiaffeggiarla ed accarezzarla, trastullarsi colle sue zampe e cacciar la testa nelle sue fauci senza esser morso, tutti questi atti possono esser chiamati vittorie. Sardou ha fatto ciò col pubblico parigino, e se la belva lo graffiò in qualche circostanza, non lo morse ancora.

Sant'Aubert fu introdotto nel salotto da un elegante servitore parigino. I coniugi Quesnel lo ricevettero con fredda garbatezza, con qualche complimento alla moda, e parvero aver obliato totalmente di aver avuto una sorella.

Il duca non aveva quella sessantina di mille franchi cui spendeva in ventiquattro ore. Il suo feudo di Balbek, come il nome lo indica, era in partibus infidelium: una sovvenenza anzi che una rendita. Gli onorarii di ambasciatore, oberati di spese, non oltrepassavano i 100,000 franchi. Egli spendeva molto usando senza limite del credito parigino uno dei più allocchi crediti europei.

L'illustre creatore del verso libero francese, che è anche il più moderno critico d'arte parigino, proclamò infatti in due articoli del Mercure de France che «certamente non si vide mai un movimento novatore altrettanto importante, dopo le prime esposizioni dei Pointillistes

Si guardò bene dunque di accennare neppur per ombra alla Tricon, ai venticinque luigi necessari, ad altre simili bagatelle; e invece impacchiuccò ad Enrico una risposta inventata come tutto il resto, e continuò a parlargli di presentazioni fatte sul palcoscenico, anzi nel di lei camerino, da un amico parigino, che aveva entratura nelle coulisses, poi di gite in campagna fatte insieme, e di serate al Mabille, e di cene, e di orgie in cui non c'era la benchè minima ombra di vero, ma che a lui pareva lo posassero in faccia ad Enrico su un piedestallo eccelso.

Litzine era tornata a Biarritz; l’avvocato Claude, con la celebre cantante M.me de Lonard, erano ripartiti per Nimes; la contessa Fellner aspettava di giorno in giorno l’arrivo del suo amico parigino, ricco sfondato e pazzamente innamorato di lei...

Ella non era punto avara di mostrarsi: avea inventato, di concerto con il suo sarto parigino, una scollatura, che facea inorridire, tutte le donne: in ispecie le brutte. Alcune di quelle che più la biasimavano, aveano cercato imitarla, ma scopriva troppo i difetti: a usarla, senza eccitar il riso o la compassione, ci volevano le perfezioni scultorie della principessa.

Aggiungerò in proposito che il pubblico parigino ebbe un grido di stupore, all'alzarsi del sipario, nell'assistere all'esodo immediato di tutte le donne del paese fantastico da me ideato, le quali, indignate contro la bassa e volgare sensualit

Per Morella, Balbek entrava poi nei misteri di quella vita parigina, di cui aveva letto tante cose nei romanzi, udito tanti racconti mostruosi di grandezza e d'infamia. Quel precipizio del mondo opaco parigino

Di guisa che, quell'anno, non svolazzarono intorno alla bella figliuola che dei ballerini e degli stranieri. Un solo uomo considerevole invitò Vitaliana a ballare e cicalò con lei qualche istante dell'opera del Conte d'Ory e della Favorita. Costui fu il duca di Balbek, uno dei lions del mondo parigino.