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E' penetrò in seguito nel boudoir, e baciò la sua amica. Ebbene, ch'avete voi dunque, bella incantatrice? dimandò egli. Un novello accidente di maternit

Ora, Vitaliana era una natura debole. Ella trovavasi nel suo boudoir. Leggeva una lettera di sua madre, cui il fattorino aveva rimesso testè e che acchiudeva qualche capelli del suo bimbo quando il principe di Lavandall si fece annunziare. Un sole glorioso attaccava la neve caduta abbondantemente la notte precedente. Lo splendore era dunque doppio.

Vitaliana restava immobile, gli occhi fissi alla porta del suo boudoir, donde ella vedeva suo marito venire alla loro volta. Maria lo precedeva. Il duca parve un poco confuso alla vista di Adriano, cui egli aveva talvolta incontrato nel mondo, ma giammai presso di sua moglie. Cambiò con lui qualche complimento, mentre la cameriera susurrava a Vitaliana: Il signor duca dimanda i diamanti di madama.

Entrando nel boudoir d’una dama, o d’una signora del ceto civile, l’occhio si posava subito su qualche volume elegantemente rilegato della Nuova Biblioteca da campagna, o della Biblioteca piacevole, o della Biblioteca di villeggiatura: tre collezioni napoletane levate alle stelle dalle leggitrici delle due Capitali del Regno. L’ab.

Sicuro; non l'ho detto io che è Giunone? soggiunse il Vigna. Con quelle sue braccia e quel collo d'alabastro, con quel naso d'imperatrice e quei grandi occhi bovini, non c'è altro paragone che tenga. E se la vedeste poi da vicino! proseguì il contino, alzando la fronte, come se volesse far cadere da una maggiore altezza i tesori delle sue cognizioni. C'est dans san boudoir qu'elle est reine.

Ouff! disse il Duca Giuliano, uscendo dal boudoir di velluto color pesca a garofani di raso granata ouff!... La signora di Rèmusat, nelle sue agro-dolci Memorie del primo Impero, ci narra come Napoleone si divertisse un giorno a mistificare crudelmente alcuni dei suoi più intimi cortigiani, chiedendo loro cosa direbbe il mondo s'egli, l'Imperatore, avesse a scomparire d'un tratto.

Un mattino verso la fine del mese di dicembre, Vitaliana veniva dal terminare l'ispezione della sua stufa, quando Maria, la sua cameriera, entrò ad annunziare la visita del conte Alleux. Ella fece un movimento di sorpresa, ed il sangue rifluì al di lei viso. Si rimise però subito e disse: Introducilo , nel mio boudoir. Adriano di Alleux era l'ingrandimento di Vitaliana di Muge.

Due, che giocavano in un salotto attiguo, assorti nella loro partita non intesero e non videro nulla: nel silenzioso stupore di quel momento si sentivano distintamente le loro irose osservazioni. Un reporter di un giornale del mattino scarabocchiava in un boudoir il suo cenno descrittivo.

Ed egli, per non lasciar morire il discorso, finì la frase così: Mi figuro, il vostro boudoir granata e rosa. Sciocchezze.... mio caro; quel ch'è stato è stato. Non è egli convenuto che voi siete per l'appunto il più felice degli uomini? E se mai, in vita vostra, avete fatto delle corbellerie, è giusto....

Tu provi i miei dolori. Tu comprendi le mie sofferenze. Tu indovini i miei pensieri. Tu udisti come me ciò che occorse nel boudoir di mia moglie, mentre io mi torceva negli artigli del male, Ivan, io mi batto domani con mio fratello... Se io muoio... ella non deve vivere. Padrone, codesto duello è desso inevitabile? Inevitabile! Noi non possiamo più vivere insieme in questo mondo.