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Il cavaliere di Malta si alzò: accennò al suo servo di seguirlo e passando da una loggia di legno, che metteva alla sua camera fredda e mal riparata, vi si soffermò per consultare il cielo. La pioggia era cessata, ma l'oscurit

Si cambia! Ora s'accendeva e s'agitava, sorpresa da que' suoi vapori convulsivi per cui si cominciava a mano a mano a scolorire nel viso, a tremare, a balbettare parole senza senso. Fece ancora qualche passo verso gli archi del peristilio e a un punto si soffermò, piegandosi quasi, allungando il collo, spiando... La piccola!... mormorò. Suora Vittoria appariva sotto uno di quelli archi.

Fatto sosta una mezz'ora, si cominciò la discesa della montagna. Sino a Tegiate camminarono senza disagio, il quale si fece gravissimo alla precipitosa costa delle Acque Rosse, e continuò fin sotto a Pianazzo. Qui lo spettacolo della grande cascata li soffermò alquanto. La Ginevra volle discendere con Manfredo di greppo in greppo ad osservare dall'imo fondo l'effetto di quelle acque che, precipitando dalla sommit

Sopra il limitare della porta, dirimpetto al banco dei giudici, ecco si presenta la faccia livida di mastro Alessandro; si soffermò alquanto, volse uno sguardo tenue sopra cotesta scena, e sembra, tuttochè boia, che qualche cosa sentisse, avvegnadio nel volersi abbottonare la sopravvesta vermiglia la mano gli saltasse da un occhiello all'altro senza poterne venire a capo: da cotesto indizio in fuori non si palesò altro in lui che desse ad argomentare commozione, e fu visto accostarsi impassibile alla paziente, guardarla fissa, e toccarle i polsi; ciò fatto, con quel suo cipiglio, che metteva il ribrezzo addosso agli stessi giudici, nonchè ai condannati, rivolto al Luciani favellò in questa sentenza: Illustrissimo, spieghiamoci chiaro; volete voi che la paziente confessi, o che muoia?

Ella voleva forse dominare il suo turbamento, ma non poteva; voleva forse frenare l'effusione della tenerezza, ma non sapeva. Ella stessa, con le prime parole pronunziate in quel luogo, aveva incominciato ad evocare i ricordi. Si soffermò, dopo alcuni passi; e ci guardammo. Un'alterazione indefinibile, come una violenza di cose soffocate, passò ne' suoi occhi neri.

Ma sulla strada un pallido Giovinetto severo La soffermò, dicendole: "Io mi chiamo Pensiero. "Il mondo mi perseguita; "Io gli grido che l'amo; "Ma son povero e gramo, "E non mi vuole udir! "Tu sei leggiadra, e gli uomini "Aman le cose belle; "Or ben, di' lor che il raggio "Io scrutai delle stelle, "Che la pena ed il premio "Impartirò a chi tocca; "Per la tua rosea bocca "Io mi farò capir!..."

Paolo si soffermò alquanto in mezzo alla camera, con gli occhi al suolo e la fronte corrugata da una molesta idea: poi, quasi lo avesse spinto una divinazione, si slanciò verso la finestra che rimaneva nascosta dal copioso panneggiato delle tende, rialzò queste con un rapido movimento, e si trovò a faccia a faccia con Fulvia, tutta abbigliata come quando erano discesi dalla carrozza, col velo bruno ancora steso sul bellissimo volto.

Io mi soffermo un poco su tre altre figure, le ultime che ho segnate della destra, prima di passare alla sinistra saltando sul centro, il nostro pantano, o, se volete, la nostra pianura vale a dire, il colonnello Malenchini, il commendatore Carutti e Quintino Sella.

Spuntava il sereno; non aleggiava vento Sulla spiaggia che il flutto batteva molle e lento, Da breve ora soltanto s'era levato il sole. La pura aura marina, che spira fresca ed ole Con un profumo amaro, facea ondeggiar la tela D'una tenda costrutta con una vecchia vela. Non una voce. Solo come un punto in distanza Qualche barca da pesca che lentamente avanza. Ma a un tratto dalla tenda una fanciulla bionda, Bella come la Venere che sorge in mezzo all'onda, Uscì qual visïone luminosa, inattesa. Sulle spalle superbe la chioma avea distesa, Ed il vestito bianco svelava la bellezza Delle sue forme pari alle antiche in purezza. I piedi sulla rena lasciavan delicata Orma di piante e dita che parevan di fata. Con gli occhi color d'aria dalle arcuate ciglia Guarda la giovin scena a cui ella somiglia Con una espressione di gioia giovanile. O la freschezza lieta d'un bel giorno d'aprile! Per toccar le conchiglie s'abbassava talora, Ed una ne ammirava tutta rosea, e sonora. Si soffermò un istante, gettò uno sguardo intorno All'orizzonte chiaro dove brillava il giorno, Formando una visiera della sua aperta palma, E poi ridente, piena d'una letizia calma Corse nel mar, siccome da alcun desir fatale Attratta, e avviluppata da un fascino ideale. Poi le mancò il terreno ed allungò le braccia, Le aprì, le riallungò, seguendo una sua traccia, E cominciò a nuotare con leggiadra baldanza. Gi