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Non rispondete nulla e tacete e camminate; così, sempre così, o viatori di una notte, che non voleste mai lo scampanio dei cuochi sacrestani; che non vi arrestate sulle porte alle chiese barocche delle sette indulgenze: che non avete mai nessun dono eterno per i cori reboanti di voci fratesche e nessuna visione per i silenti corritoi delle monache assopite!

China, de la sua porta a 'l limitare, ella stringe il calzare a 'l piè che sanno i boschi. E il la inonda. Toccan la terra, a l'atto de 'l piegare, i suoi capelli, in copia d'or profonda. Oh, la faccia gioconda che a pena da quel dolce oro traspare! A torme a torme candidi paoni, lenti, silenti come neve in aria, discendono su l'agili ringhiere. Disegno di MARIO DE MARIA.

Senza contare il tempo andavano silenti. Ella era tutta gaia, ma gi

E strana legge!... I tumuli silenti Serban per lunghe etadi la parola, Mentre le mille voci delle genti Duran lo spazio che dura un istante, E vanno dei superstiti a morire Nel frastuono incessante! Ah!... Chi potr

Armoniosa come uno stromento apresi a torno l'alta ombra silvana; ed a piè de la scala una fontana singhiozza in ritmo ne 'l silenzio intento. A torme a torme candidi paoni, lenti, silenti come neve in aria, discendono su l'agili ringhiere. Sono le spose morte di piacere, che tentan la dimora solitaria. E il bosco è pieno d'implorazïoni.

Ecco: i binarî lucenti indolentemente si torcono, e frenetici sembrano nella pigra mollezza delle loro torsioni... I binarî lucenti, pur rimanendo immobili e silenti si slanciano, accaniti a raggiungere in cielo le fulgide costellazioni che viaggiano!... I binarî lucenti sembran tremare di gioia, allacciando con grazia sul basso orizzonte i moribondi fuochi della sera, densi come un belletto roseo... Son cento? Mille? Diecimila?... Assai più!... Innumerevoli sono i grandi occhi violetti, verdi e rossi dei fantastici tram i grandi occhi che scivolano, che affondano in folla, cozzando fra loro ed incrociando le loro ciglia di fuoco... Pazzia!... Pazzia! Lontano, lontano sulla strada, ecco scoppiano gli occhi rabidamente, e si mordon l'un l'altro, simili a bocche d'orco che azzannino corpi infantili... Pazzia! Pazzia! I grandi occhi si tuffano, svaniscono, s'involano, lottando di velocit

Per l'orrore de' portici silenti a la fonte, assetata, una Maria, come il cervo simbolico, venìa e ne l'acqua immergea le mani ardenti. Quindi, protesa le stillanti mani, e il ventre, bianco qual coppa d'avòro, nudata, mormorava: Eleabani! Eleabani da la chioma d'oro,

Ombre placide e molli, ombre silenti Del bosco, io vi ritrovo e trovo insieme Quel che passò tra voi nell'ore estreme Della mia gioia e de' bei giorni spenti. Qualche cosa di mio tra le piangenti Vostre foglie va lieto ed erra e freme, Tal che il mio core, desiando, teme Di rivivere in voi l'ore ridenti.

Le foglie, scosse da leggiero vento E per sottil pioviggin lagrimanti, Siccome colte da orribil spavento Si fecero tremanti. E dal bigiastro ciel, parlando ai fiori, Disse una voce: "Così vuole Iddio! "Voi dovete morire! Addio colori! "Olenti effluvii, addio!" E la Morte passava. Un'armonia Di indistinti sospiri e di lamenti Sorgea dovunque, ovunque la seguia Nei sentieri silenti.

Le novanta volte su cento voi potete giudicare del carattere, delle abitudini, degli affetti di un uomo dal frontispizio dei volumi schierati nella sua libreria, E ciò sopratutto in quelle silenti dimore delle creature pensanti, sepolte nella monotona vita della provincia, case bianche che serbano una tal aria di modesta aristocrazia, se così è lecito esprimermi, in mezzo al bottegume ed al borghesume; oasi strappate dagli uragani della vita al giardino della civilt