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La notte è tenebrosa; terra e cielo si confondono nel buio infinito da cui si staccano, più neri, alcuni nugoli che viaggiano solitarii, ed i gelsi e le quercie in sembianza di giganteschi fantasmi. La brezza bisbiglia sottovoce e dondola i letti pensili degli uccelli e degli insetti. Che pensa Donato colla fronte ardente nascosta fra le mani? Non pensa, vaneggia.

¹ Pochi sono i marinari che viaggiano in Levante e non acquistano una fascia o cintura di lana. ² Nomi delle barche in generale o palischermi. Ebbene, colla stessa agilit

Ma davanti a questo avvicendarsi di basse calunnie anonime e di villanie; davanti a questa danza d'iloti briachi, che s'intitolano moderati, è impossibile non sentirsi, anche sprezzando, rattristato nell'anima. Quella stampa è pur sempre stampa italiana: italiani son gli uomini che la insozzano di contumelie, italiani gl'insultati da essi. Quelle tristi gazzette viaggiano all'estero, rappresentano agli occhî di molti la politica, le tendenze del Regno, somministrano una base ai giudizî stranieri su noi. «Chedicono quegli uomini, i quali studiano attenti, come oracoli del futuro, i nostri detti, i menomi fatti del nostro sorgere «volete essere rispettati, e non sapete rispettarvi fra voi? Vi dichiarate capaci di libert

In alto il sole comanda, dirige tutto, meccanico sanguigno dalle roteanti braccia d'oro dirigendo le antenne, le gru e gli elevatori elettrici che viaggiano su ponti di ferro pattinando oleosamente e portando a braccio teso mascelle metalliche ghiotte di carbone.

A Londra per esempio vi sono signori, che hanno molti milioni e che lavorano nel commercio, nell'industria, o fanno della scienza o dell'arte o della letteratura, o viaggiano continuamente per distrarsi o per istruirsi, o alla peggio amministrano i loro beni, occupandosi di agricoltura. Io conosco invece in Lombardia alcuni signori, che non hanno mai veduto le loro terre!

Per essi una rivoluzione è poco più di un tumulto di mercato, se vi arrivano nell'ora dello scoppio: una catastrofe di governo non ha l'importanza della caduta di un ponte: ogni finale di dramma ne sia Cristo o Socrate, Caio Gracco o Cola da Rienzi, Cicerone o Savonarola il protagonista, diventa uno spettacolo pagato largamente dalla fatica di un viaggio interminabile. Essi vanno, ma non arrivano e non ritornano mai. Non aspettano alcuno e nessuno li attende: non migrano perchè non intendono fermarsi, non viaggiano perchè non hanno scopo, non lavorano perchè ogni lavoro suppone un ambiente, ma guardano e girano. L'abbandono di ogni ricchezza, il dispregio di ogni posizione li rende superbi, ma la coscienza della inanit

Coloro che viaggiano tranquilli in un treno ferroviario verso Roma, non proveranno di certo mai le nostre emozioni e non sussulteranno ai nostri mesti e forti ricordi. Sul campo della gloria. Si sentiva l'odor di polvere e di corto si presentarono gli alti guai ed i furori della guerra.

Di questa bizzarria il Pietrasanta aveva chiesta la ragione all'amico; e questi gli aveva risposto con un'altra, ripetendo una frase detta da Enrico al giardiniere, quando erano per rimettersi in carrozza: «i nostri noi viaggiano nel più stretto incognito».

Possiamo ormai tutti in squadriglia languidamente rallentare nella grande magia dei profumi notturni, fra le diafane aeree mani lunari che viaggiano nella brezza e supplicano i giardini di bagnarsi nel mare. Quando entriamo nel giardino del Casino delle Delizie, la luna alta armata di tutti i suoi fascini si è gi

I nostri baci ingelosiranno i fiori, e le belle farfalle che hanno ali dipinte d'inviti amorosi, e gli uccelli che gareggiano per sedurre la notte, e i profumi deliranti che viaggiano come messaggi d'amore, e anche le stelle, che sono parole d'amore cristallizzate. Quanto sei poeta, Kabango! Preferisco le strofe che improvvisi per me, a tutte quelle di Lanzirica.