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Le foglie, scosse da leggiero vento E per sottil pioviggin lagrimanti, Siccome colte da orribil spavento Si fecero tremanti. E dal bigiastro ciel, parlando ai fiori, Disse una voce: "Così vuole Iddio! "Voi dovete morire! Addio colori! "Olenti effluvii, addio!" E la Morte passava. Un'armonia Di indistinti sospiri e di lamenti Sorgea dovunque, ovunque la seguia Nei sentieri silenti.

Era una stalla. Piovea la luce smorta Da una piccola lampada che dall'alto pendea; Una magra giovenca gravemente giacea Su poca paglia; agli angoli delle rozze pareti I ragni sciorinavano le polverose reti; La soffitta, composta d'esili travicelli, Era negra pel fumo; vanghe, zappe, rastrelli In un canto appoggiavano l'aste lunghe e lucenti; In fondo c'era un mucchio d'erbe e di fiori olenti Falciati nella sera. La fanciulla s'assise Su quel mucchio di fiori; alzò gli occhi e sorrise. Poi disse a voce bassa: "Qui ci vede nessuno! "Mio padre dorme... E poi sar

Splendeva alla sua destra, Su un tavolo, una lampada. La vicina finestra Tormentava il lucignolo con buffi violenti, Di profumi campestri söavemente olenti.

E Sanzio, e Michelangelo Non eran polve ancora Quand'ella in Francia e in Anglia Vide la prima aurora; E, mentre di Giansenio La pura man guidava, Fremeva e palpitava D'Amleto col cantor. Poscia amò i nèi, la cipria, Le satire mordenti; Chiamò gli Enciclopedici In sale aurate e olenti; E, per fuggir degli Arcadi L'inesorabil belo, Della Germania al Cielo Cercò sorti miglior.

I poëti d'Arcadia han pensato a costoro! Essi cantaron Fille, Tirsi, Clori e Lindoro; Coprirono di cipria le piaghe puzzolenti; Sulle teste dei villici versaron l'acque olenti; Nascosero gli stracci sotto i nastri ideali; Posero loro in bocca idilii e madrigali; Indi li presentarono alle dame annoiate! Oh!... Vigliacchi sarcasmi! Oh!... Ironie scellerate!...

MALFATTO. E io starò alla finestra a despetto tuo, . PRUDENZIO. Bene veneritis. Che dite, magnifico? RUFINO. Che me guadagno della buona nova? PRUDENZIO. Voglio che ve lucrate, per amor nostro, un paro de chiroteche bene olenti. RUFINO. Che cosa sono queste che me volete dare? Fate ch'io ve intenda. REPETITORE. Un paro de guanti. RUFINO. Che guanti! che guanti! Io mi maraveglio de voi.

È la Morte una fisima Delle pusille menti! Se nacquer dai cadaveri L'erbe ed i fiori olenti, Se i vermi ha fatto nascere La carne imputridita, La forma, e non la vita, D'esistere cessò!... L'operosa materia Convien che a ritorni; La Morte è legge assidua; Noi moriam tutti i giorni! Noi moriam, trasformandoci Da bimbi in giovinetti! Noi moriam cogli affetti Che il nostro cor provò!