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Aggiornato: 13 maggio 2025


La storia di questa lista di terra è assai curiosa. Per lo straniero che entra in Olanda, essa è come la prima pagina della grande epopea che s'intitola: la lotta col mare. Nel medio evo non era che un vasto golfo con poche isolette. Questo golfo, sul principio del sedicesimo secolo, non esisteva più; con quattrocento anni di lento lavoro lo avevan cangiato in una fertile pianura difesa da dighe, solcata da canali e popolata di villaggi, che si chiamava la Fiandra Zelandese. Quando scoppiò la guerra dell'indipendenza, gli abitanti della Fiandra Zelandese, piuttosto che cedere la loro terra agli eserciti spagnuoli, apersero le dighe, il mare irruppe e distruggendo in un giorno il lavoro di quattro secoli riformò il golfo del medio evo. Finita la guerra d'indipendenza, si ricominciarono i lavori di prosciugamento, e dopo trecento anni la Fiandra Zelandese risalutò il sole e fu restituita al continente, come una figliuola risorta. Così in Olanda le terre sorgono, spariscono e riappaiono, a somiglianza dei regni delle novelle arabe, al tocco delle verghe dei maghi. La Fiandra Zelandese, divisa dalla Fiandra Belga dalla doppia barriera politica e religiosa, e separata dall'Olanda dalla Schelda, conserva i costumi, le credenze, l'impronta intatta del sedicesimo secolo. Le tradizioni della guerra contro la Spagna vi sono ancora vive e parlanti come d'un avvenimento del tempo. La terra è fertile, gli abitanti godono d'una prosperit

Il convento era degno dei Medici; infatti lo avevano creato, a dir vero, essi stessi. La sua storia è in breve la seguente: il fondatore dell'ordine dei domenicani mandò in Toscana, nell'anno 1220, dodici seguaci; da questi furono fondati alcuni conventi, dei quali il più importante fu quello di Fiesole. Da quest'ultimo ebbe origine il convento dei domenicani di S. Marco. In origine questo era stato fondato, nel 1299, dai Silvestriani; però, al tempo della grande peste di Firenze, era decaduto. A San Marco scesero i domenicani da Fiesole indottivi da Cosimo dei Medici, che poco prima era tornato dal suo esilio di Venezia. Cosimo chiamò da Fiesole il celebre priore Antonino, il santo più grande del suo tempo. Egli era figlio dell'avvocato fiorentino Nicolò Pierozzi ed era nato nell'anno 1389. Nel suo sedicesimo anno di et

Nel sedicesimo secolo, una gran parte di questa provincia era ancora disabitata. Era un paese di aspetto sinistro, coperto di sterpeti, d'acque stagnanti, di laghi tempestosi, e inondato ogni momento dal mare; nel quale erravano frotte di lupi e sciami innumerevoli d'uccelli acquatici, e non si sentiva altra voce che il canto dei ranocchi e il lamento dei daini. Tre secoli di lavoro coraggioso e paziente, smesso più volte senza speranza e poi ripreso con maggiore ostinazione, e condotto a fine in mezzo a ogni sorta di difficolt

Ma vi ha di più: io sono lieto di potervi oggi recare una nuova prova meravigliosa della precoce potenza, con la quale Alessandro Manzoni sentì stesso. Uno de' più geniali amici della sua vecchiaia, il professor Giovanni Rizzi, poeta gentile e sapiente educatore, conservava inedito presso di un mirabile Sonetto, composto dal Manzoni nell'anno 1801, il che vuol dire sul fine del suo quindicesimo o sul principio del sedicesimo anno della sua vita. Egli mi permise, per tratto di grande amorevolezza, in questa occasione a me tanto solenne, di levarlo dall'oblio immeritato, in cui rimaneva da settantasette anni. È, come vedrete, un ritratto fisico e morale che lo stupendo giovinetto faceva di stesso; vi è qualche cosa d'ingenuo nell'espressione, ma nel tempo stesso vi si ammira, insieme con una grande e preziosa sincerit

Il piccolo avvocatino dei progressisti, il Robespierre in sedicesimo, fu eloquente, impetuoso, terribile. L'altro, l'avvocato dei costituzionali, pacato, forbito e prudente, sgattaiolava a destra e a sinistra, di modo che il fulvo campione della democrazia terminava col tirar colpi al vento e perciò, qualche volta, perdeva le staffe; ma caduto una volta, si rialzava più inferocito.

Così era stampato, in caratteri rossi e neri, giusta il costume di tre secoli addietro. Il numero d'ordine del tomo era il sedicesimo, ma scritto a mano, in lettere romane, accanto al numero stampato, che si vedeva cancellato con alcuni tratti penna. Aloise si fece da capo ad interrogare collo sguardo il duca di Feira.

Prima di mezzogiorno una cinquantina di persone si trovavano alla Corte di Polizia, accusate di violazione della legge domenicale. Nel sedicesimo distretto erano stati arrestati due lustrascarpe negri.

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